IV INTRODUZIONE e al feticismo de’ Classici, seguendo svogliatamente e prò forma gli studi di giurisprudenza ; senti il bisogno d’“ ingolfarsi ” nelle letterature moderne; e studiò per due mesi il francese che ve lo introducesse. Cosi lesse e meditò Shakespeare, Schiller, la corrispondenza fra quest’ ultimo e Goethe, Calderon “ dipintore di cavalieri impareggiabili, ” e il teatro francese.1 In tal modo egli allargava il suo orizzonte ben oltre le angustie della scuola dominante in Napoli, e quando, nell’ottobre 1836, il colera imperversante nella capitale lo fece ritornare a casa, egli portava seco la 1* edizione — uscita nel-l’agosto di quell’anno —de I Canti di Milosao.2 I Canti di Milosao erano, in fondo, il diario del suo primo amore. Ma già fin d’allora, e in essi, il De R., inaugurò il costume, cui rimase lungamente fedele, di prospettare in un personaggio immaginario i suoi sentimenti e le sue avventure. Cosi attribuendo i suoi canti all’ immaginario figliuolo d’un despota di Scu-tari del secolo XV, egli li presentava, non come un canzoniere d’amore, ma come un romanzo lirico3 autobiografico; e dalla finzione d’ un personaggio d’un’ altra epoca, come autore e protagonista di esso, e della principale città dell’ Albania propria, come scenario degli avvenimenti, doveva derivare al poemetto quel colore locale, che rispondeva a un’ esigenza dell’ arte romantica, e lo faceva meglio conforme all’ intento 1 Non precisa se il teatro francese Classico o il Romantico. Forse si deve intendere quest’ ultimo, dato che quella era 1* epoca ( 1835 ) del maggior grido levato dagli ardimenti teatrali di V. Hugo. 1 Propriamente : Mìlonat. Poesie albanesi del secolo XV. Canti di Milosao aglio dii (sic] Despota di Scutari. (Napoli, tip. del Guttemberg, 1836, ) pp. 96 in 16*. —- Ext. in due esemplari nella Bibl. Nazion. di Napoli — esclusi dal prestito perché parte della “ Libreria Calabra ” ( lascito del Dr. Morano ). ì Questi 44 romanzi in versi ” erano allora una moda, di cui è facile scor. gere la derivazione byroniana. Ricordiamo che un altro “ romanzo poetico n usciva, nello stesso 1836, a Napoli, il MClaudio Vanini o l’Artista” di Saverio Baldacchini. Ma il primo ad usar questo titolo era stato, molti anni prima, il Tedaldi-Fores (Cfr. Mazzoni, /' Ott., pp. 737-38).