26 MILOSÀO che resterai con noi....” Io le risposi: “ 0 Gavrile, tu l’hai dentro il tuo petto il segreto che a te mi lega____Ascolta: ne la chiesa, se tu ti genufletti, placida, bianca il velo, a me tu sembri pia cosi, che non parmi più soave la Luna in ciel, che pure è più soave di tutti gli astri, e sta fiduciosa ne le tenebre. Sempre ella sta volta al Sol fratello, né giammai mortale occhio stanca col suo raggio tranquillo: e dico io: sono due quelli nel cielo, qui la fanciulla e il giovane son due____ Gavrile, e sento che cosi m’avrai fido, tu che somigli a quella pura, quanto nel cielo immenso essi staranno! ” Tacea l’augel, pacifico: sopiti Maggio avea i fiori. Nel silenzio grande pallidissima, lei sórta mi volse un suo sguardo profondo, ove smarriasi ne la mestizia il suo tenero amore. Disse : “ Ho dimenticato il fazzoletto, signore; ed oggi certo il sol m’uccide, lungi dall’ ombra de le case nostre. ” Poi, per più giorni, non ci rivedemmo.