92	NOTE E VARIANTI
di pp. 22) che è firmato: Domenico Mauro Italo-Oreco. Ma nella edizione delle Poesie Varie di D. M. (Napoli, Stab. Tip. degli Scienziati. Letterati ed Artisti, 1864 ) l’Epistola occupa le pp. 158-172 ed ha il titolo: A Girolamo Rada [sic] L'Autore dolente per gravissima sciagura). Nei versi, che riportiamo dalla p. 166, e in cui il Mauro felicita l’amico perché rimasto nella quiete del villaggio natio, troviamo attestato, indirettamente, che nel I' Canto dei Milosào, l’Autore esprimeva un ordine di pensieri a lui abituale:
            Te fortunato, amico mio, tre volte te fortunato, cui concesse il cielo tranquilla, lieta conservar la mente.
            Per te pur bello è il luminar del giorno, bello l’astro notturno, il ciel, la terra, il mar, le selve all'occhio tuo son belli, si che, se guardi dalla tua finestra (tu mei dicevi, ti sovvenga, un giorno) del mar l’azzurro tremolar lontano, novellamente comparir ti sembra Venere bella dalle bianche spume; onde sovente, dal desir deluso, tendi le braccia, e la saluti, e grato quel tuo saluto, messaggier d' amore speri che giunga all'alma Dea; col vento quindi che parte, un tuo sospir le mandi, ed un sospir, che il divo sen gli affida, par che ti renda il venticel che torna.
  v. 1-2. — L’aver, la Terra, cambiato quercie ( alberi più volte secolari) indica ch’eran trascorsi moltissimi secoli; e, come conseguenza, anche le acque del mare dovevano essere “ altre ” da quelle antichissime. A pro-
Fosito di quest’ultima idea, il TOMMASEO (Lettera al-A. del 30 luglio 1873, pubblicata in De R„ Autob., Ili periodo, pp. 18-19) ne notava la novità cosi: “ Mai mi venne pensiero alle acque del mare che a tempi si rinnovellano anch’esse.” v. 3-4. — “ In Tempe ancor vivea d’Anacreonte la colomba antica.” È la colomba che il Poeta di Teo aveva comprato da Venere per una piccola canzone ; secondo l’ode XIV ( Bergk, Lipsia, Teubner, 1867 ) che è, però, delle apocrife. Non si sa perché il Poeta abbia dato la valle di Tempe come soggiorno alla colomba immortale; né il testo di Anacreonte né le notizie che si hanno della sua vita fornivano al De R. questa indicazione. Ma piacque, forse, al Poeta indicare la valle famosa,