XV 2 giugno 1408 Soffri, o mio cuore, soffri quanto il monte * 520 tra le nevi soffri! Balenò nove volte tenero il sole, e s’imbiancava già il pruno. Sul mattino il giovinetto da la città lontana usci, e mirando il monte, obliò la casa. “Me felice!” Ms sospirò il monte. Come un vetro cui s’aliti su, che dentro resta terso, ma di fuori s’appanna, ora è la mia povera bella. Ha il padre ella e la madre che vogliono cosi____ Che s’ ella a loro 539 rifiuti, a chi consentirà?—Pertanto lascerà il suo villaggio, e sarà detta sposa a quel giovin forestiero. Poi * verrà un sereno di eh’ ella a la porta s’assiderà di lui, la sua camicia 53s cucendo, il mare guarderà, le rondini che svoleranno; e quelle ch’io diceale 37