15 agosto 1406 Cerulo il giorno a’ colli in faccia al mare e a le ridde di vergini ha sorriso: danzavan esse, guardavan gli amanti; e che più bello ne la vita abbiamo? Abbiam la luna della sera, quando vengono le sorelle de’ guerrieri alla mia porta; io suono su la cetra; danzano esse discinte, e loro i volti la dolcezza scolora. — E abbiam più bello il sogno che a l’amante la fanciulla reca. Quando serrate son le case su la soglia, ne l’ombra, egli l’attende e fa che sieda. Il lembo ella dispiega de la veste, ed al giovin : “ Prendi ” dice, “ due nocciole ! ” Frattanto egli le narra quello che ha fatto, e dove, per vederla, per parlarle: lo ascolta ella, e riguarda ora questo or quell’astro, e non vorrebbe andarsene, ma teme. Infine “ Addio, ”