Vili INTRODUZIONE Poi ancora un canto, eh’ è come un inno all’ impassibile vicenda delle cose, ringiovanite dalla nuova primavera ; e poi un altro brevissimo, sibillino, l’addio alla vita di Milosao, ferito in battaglia. E sembra l’addio di Aiace, in Sofocle : “ O luce, o terra sacra di Salamina mia patria; o focolare paterno, illustre Atene ; amici allevati meco ; fontane, fiumi e campagne di Troia; io vi saluto! Addio, voi in mezzo ai quali ho vissuto ! ” 1 Tale è il Milosao: un romanzo composto, nella sua parte migliore, di eidyllia, di quadretti di genere, il cui sfondo è un paesaggio non minuziosamente descritto, ma accennato e lasciato indovinare da qualche sobrio particolare, necessario allo svolgimento della scena, colto con limpido sguardo, reso con felice spontaneità. E questo sobrio elemento paesaggistico è una delle caratteristiche del Milosao: naturalmente — dato che l’idillio onde nacque il poemetto si svolse tutto all’aria aperta, al cospetto della natura nel cui grembo gli amanti vivevano. Può la natura essere assente, rimanere muta nella poesia che celebra un idillio aristocratico dei giorni nostri e della civiltà, nostra, la cui trama s’intessa tutta nelle ombrie civettuole e tra i raffinamenti preziosi d’un boudoir : poesia d’un Baudelaire o d'un Bourget. Ma quando ella, la natura, è non solo testimone, ma propiziatrice, diresti, dei nostri sogni e dei nostri palpiti, allora ella diviene, inevitabilmente, il motivo dominante nella sinfonia della nostra passione. L altra caratteristica del poemetto, è il prevalere dell elemento espositivo su quello puramente lirico. Anche in quella parte del poemetto che è sgorgata sotto 1 impulso e l’ispirazione d’un amore realmente provato, poco il poeta s’effonde in sospiri, e meglio 1 Cfr. Aias, vt. 859-63.