INTRODUZIONE CRITTORE “ nostro ” e “ straniero ” l’Autore del Milo-ao nacque il 29 novembre 1814, in Calabria, ma in ma colonia ‘ed’ una famiglia albanesi — di quegli Libanesi che, dal secolo XV in poi, per sottrarsi al ervaggio turco, si rifugiarono, in varie immigrazioni, eli’ Italia meridionale,! e prescelsero, il maggior numero, a loro dimora, la provincia di Cosenza, proprio il uore della Calabria selvosa, la valle del Crati, la con-a ove fu Sibari, digradante dalle aspre spalle del 5ollino al nitido specchio del golfo di Taranto. E là, lei secoli, i profughi serbarono, e tramandarono di generazione in generazione, la lingua loro, la loro rt>-igione ( cattolica di rito greco ), il costume femminile, e cerimonie nuziali, bellissimi canti epico lirici, taluni fuochi (il disco). Divennero, presto o tardi, bilingui, e parlarono, accanto al proprio, il dialetto delle popolazioni finitime, dei “ Latini. ” Verso la metà del settecento ebbero, da un pontefice protettore della loro nazionalità,1 un Collegio dove potesse formarsi il loro clero, e dove, appunto per ciò, si studiava con bello ardore il greco, non quello soltanto della Bibbia e de’ Padri, ma e quel d’Omero e di Plutarco e di Tirteo; e da questo studio i giovanetti erano educati all’ indomito amore di libertà, che doveva, nel 1856, armare la mano d’un d’essi, Agesilao Milano 1 nel gesto di Armodio, e aveva spinto, nel 1848, tutta la camerata dei più grandi a disertare il Collegio, e accorrere 1 Macchia Albanese ; frazione del comune di San Demetrio Corone, in cui il De R. mori. 3 Cfr. STRAT1CÒ, Manuale di Lett. Albanese, pp. 17-21. (Milano, Hoepli). 3 Clemente XII ( Corsini ). Il Collegio sorse prima in S. Benedetto Ul-lano, e poi in 8. Demetrio Corone. 4 Cfr. DE CESARE, La fine d* un Reyno. Ili, p. 204-205. 1 A - 108