14 I MONUMENTI VENETI DECISOLA DI CRETA gli Latini, per acquistarsi gli animi de’ Greci, si mostrano devoti et frequentano le chiese greche: sono riveriti vicendevolmente li sacerdoti deir uno et l’altro rito „(1). — E cosi nelle minori città e nei villaggi non meno era seguito l’e-sempio della capitale, se Luca Michiel erigeva a Spinalonga una chiesa, “ col dividerla in due parti, per il rito greco et per il franco „<2) ; se la cattedrale di Arcadia possedeva un altare latino ed uno greco '-3>; e se Francesco Morosini del pari narrava di aver veduto nel paese di Kato Episkopì, in quel di Sitìa, “ una chiesa latina, ove anco frequentemente celebrano li Greci, con reciproca sodisfattione et gusto dell'uno et l’altro ritto, havendo Voltar maggiore fatto alla latina due porte, una per parte, che servono ad entrar nel luogo di dietro, dove vi è Voltar greco: quando celebra il latino, tutte e tre le imagini che sono sopra Vaitar restano senza moversi; ma quando dicono messa li Greci, si leva dall'aitar il quadro di mezo, per il qual foro poi si vede a celebrar alla greca, uscendo poi essi preti fuori d’una porta a far le sue cerimonie, per entrar nell’altra,,: onde tale provvedimento fu dal Morosini adottato anche per laricordata chiesa di S. Salvatore a Gerapetra, ove la mal regolata promiscuità dei riti aveva dato luogo a qualche incidente <4). * * * Date simili condizioni e circostanze particolari, è ben difficile, come altra volta si ebbe occasione di far notare(Si, di nettamente distinguere in Creta le chiese latine da quelle greche, quando un tempio stesso può passare indifferentemente dall’uno all’altro culto, ed accogliere in una sol volta fedeli di tutti e due riti, mentre le ragioni dell’arte non meglio di quelle della storia valgono a fornire dei criteri onde riconoscere i templi veneti da quelli bizantini. Tutt’al più possiamo osservare come nelle città maggiori il dualismo fra le chiese latine e le greche sia assai più netto e deciso, sia nei riguardi del-l’officiatura come nell’ apparenza esterna di costruzione e di arte ; sicché non troppo difficile riesce lo sceverare dalle parrocchie e dalle chiesuole private o dei monasteri greci, la primiceriale latina, le cattedrali cattoliche, le chiese dei conventi italiani e gli oratori appartenenti alle venete famiglie patrizie. (*) V. A. S.: Relazioni, LXXIX: relazione di Be- i2) V. A. S.: Relazioni, LXXVIII: sua relazione netto Moro. — Si veda pure quanto fu detto già a del 1580. proposito delle chiese latine di S. Maria di Spagna (3) V. A. S.: Dispacci deiprov. da Candia: agosto 1599. e di S. Francesco, e di quelle greche di S. Nicolò (4) Ibidem: 27 maggio 1627. e di S. Giacomo, pure di Candia. (5) Voi. I, pag. XII e XIII.