318 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA in figura intera. È rarissimo il caso che le imagini dei santi(1) e dei fondatori( o persino anche la rappresentazione dell’ inferno<3), si estendano nel campo della volta medesima : laddove per il contrario questa è riservata ad altre rappresentazioni, vale a dire a scene tolte dal vecchio testamento (la creazione della prima donna, la tentazione di Èva, il peccato di Adamo (4), le storie di Abramo(S), il diluvio, l’arca di Noè ecc.(A)); alle illustrazioni della vita dei santi (S. Giovanni, S. Giorgio, S. Isidoro, S. Marnante, S. Nicola, S. Anna, S. Pelagia, S. Marina, S. Veneranda ecc. ecc.); alla glorificazione della Vergine<7); e sopra tutto poi alle storie della vita della Madonna e del Salvatore, le quali figurano, più o meno complete, più o meno ordinate, in tutte le chiese adorne di affreschi. Si comincia coll’abbraccio di S. Gioacchino e di S. Anna (ò ’ocfjntxauóq, ossia iQ aùXXrp^ic, Tri? ®eoTÓxoo), colla nascita della Vergine (nò y£#vvyjcjk; zrtq ©sotóxoo), e colla sua presentazione al tempio (xà etaóS'ta rr)<; Qìojóxoo) ; per giungere poi all’Annun-ciazione (ò eùocYYe-^t7l*°s Tifo ©eoróxou) — la quale tuttavia ben raramente figura nella volta <8), mentre ad essa è riservato altro spazio nella chiesa. Rientra al contrario nel solito ciclo la visitazione della Madonna a S. Elisabetta (indicata pur essa colla semplice espressione o à