64 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA quali, se pure possono rappresentare in origine due sedi diverse in ordine di tempo del vescovado sitiense, dovettero tuttavia servire poi all’ alternato soggiorno, a norma delle opportunità del caso, del vescovo di Sitìa in quelle due sedi del proprio vescovado(l). Y- PRIMO PERIODO VENETO. Sugli avvenimenti politico-religiosi dell’isola in sèguito alla sua vendita ai Veneziani, ci informa sommariamente un prezioso documento, scritto intorno a] 1224, il quale contiene le recriminazioni del popolo di Creta contro il mal governo della Signoria: “ In civitate vestra erat archiepiscopum, et deceni episcopis de foris... Tribus episcopis fwgierunt in tempore Ienuensi ad ali am insulam ad parentes suos... llli episcopi qui remanserunt, tribus de illis morierunt; alii sunt in lerra vestra : duobus de illis vadunt querendo elimosinam ; et alios duos adhuc vivunl de episcopatu suo „ <2). Attraverso le molte sgrammaticature del testo, si rileva agevolmente il senso del documento. Dei dieci vescovi greci che, come vedemmo, esistevano in Creta durante la seconda epoca bizantina, tre pensarono bene di fuggire ai tempi delle piratiche invasioni dei Genovesi; ed altri tre morirono. Dei rimanenti quattro, il governo veneto ne privò due della sede, probabilmente per l’ostilità da essi dimostrata contro il nuovo dominio ; ma altri due furono mantenuti invece nella loro cattedra. Uno dei due spodestati, costretti a condurre la vita elemosinando, si potrebbe dubitativamente supporre sia stato quel vescovo di Knossos (“ etiam et humilis episcopus Connoxo, de burgo cwitatis Candide „), con cui sembra firmarsi uno degli estensori del documento medesimo. Dell’ altro nulla si può dire. Cosi pure giova ritenere che uno dei due vescovi dai Veneti mantenuti nei loro poteri, fosse quello di Khersonesos (ossia di Chirone). In altro documento infatti, steso intorno al 1248, ricorre il passo: “ Dicunt tamen quod pater episcopi Kironensis, qui erat magister et amicus imperatoris, ivit Constantino-polim, et impetravit ab imperatore quod ipsum casale concessit eidem episcopo: et sic episcopus possedit eum in vita sua, usque ad tempus Bartholomei Gra-donico ólim ducile Cretensis „ <3). Il che vuol dire che il vescovo Chironense, (1) Vedasi del reato la carta di Creta da noi (3) Catasitcum ecclesiarum cit.: dove la data pubblicata, nel voi. I, tav. 2. MCCLXVII deve essere stata invertita per (2) G. B. Cervellini: Documento cit. MCCXLVII.