190 T MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA di santi su bel fondo azzurroi quali furono spacciati per i santi dieci, laddove il nome frammentario che si conserva presso uno di essi dimostra chiaramente l’inganno. Recenti sono la porta laterale, le finestre, e tutto il restauro esterno. Il nartece invece(2), privo ora di copertura, conserva ancora l’antica FIO. 130 — SS. DIECI (nuovo) — LATO SETTENTRIONALE DEL NARTECE DELLA CHIESA DEI SS. DIECI. (836). fisionomia : diviso in tre vani, rispondentemente alla basilica. Nella costruzione si nota il frequente impiego di mattoni : ed in cotto sono gli archi ed i con- I1) Aghiosdeca, idcst decem sanctorum ecclesia est, que in hodiermim inter exlremas enumerabimtis. Est autem in magnitudine sicut nostra S. Trinilas (di Firenze), sed hec antiquior illa, que iota ex azurroque purissimo sine ulla macula Unita, pavimentimi ex mac-moreis lapidibus figuratis videtur. Cosi il Buondel-monti (Ch. Bondelmontius : Descriptio cit., pag. 103). E il Coronelli : Cosi pure evvi una chiesa antichissima, sostenuta da colonne di marmo con lavori di mosaico, nominata Agius Deca, dalla quale i veneti rettori hanno levata quantità di colonne e statue e specialmente le quattro colonne, che mandate a Venezia, furono poste alle porte del collegio (V. Coronblli : Isolai io cit., pag. 201. Ma probabilmente egli confonde colla chiesa di S. Tito). — Cfr. pure V. M. C. : Ms. Wucovich Lazzari, XXVI, 6, pag. 19. (2) Collez. fotogr. n. 835.