20 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA alle preghiere dei magistrati di Candia (l), permetteva che, oltre ai quattrocento già assegnati, si potessero devolvere alla fabbrica altri 200 ducati “ delli danari delle decime del reverendo clero, che si scuodono in questa camera „(2). Dopo di che finalmente la riparazione veniva compiuta ; ed il capitano Andrea Duodo significava a Venezia “ di quanta soddisfatione di tutti questi nobili et universalmente di tutta la città sia stato il racconzar di questa chiesa di S. Marco, la quale è stata opera molto lodevole, si per esser addornamento di questa piazza, come etiam commodo della nobiltà, la qual con contentezza s’ac-commoda della loggia d’essa chiesa „ (,). Ma il povero tempio non era destinato ad avere pace : chè un altro terremoto, il 24 agosto 1564, ne sconquassava la facciata (4); ed uno più forte ancora, il 17 novembre 1595, tornava a far pericolare il lato di settentrione, già tanto debilitato, col danneggiare eziandio le altre parti dell’ edifizio, “ pioggendosi et minandosi il colmo di detta chiesa et fino dentro alle cappelle ,„ mentre anche la loggia esterna era “ la maggior parte marza et ruinata; havendo per ciò bisogno di esser rafatto di movo tutto il suofittame di sopra et una di quelo di sotto, et poi far di novo il scagiado et tarazzo di tutta essa loza Fatta visitare la chiesa da Michelin Raftopulo, proto dei muratori, e da Janna Clada, proto dei marangoni, 1’8 gennaio 1599 il governo cretese ne decideva il completo restauro, deliberando valersi dei denari ricavati dagli affitti della primiceriale medesima (5\ Ultimati i lavori, per una spesa complessiva di 2644 perperi per la chiesa e. 2247 per la loggia, il 29 maggio di quell’anno il duca Pier Francesco Ma-lipiero ne dava avviso a Venezia (6). Ma contemporaneamente capitava alla Signoria una protesta del primicerio Filippo Venier, perchè quei lavori si fossero eseguiti a carico della chiesa, anziché usare, come le altre volte, delle decime del clero. Laonde, sentito il parere favorevole dei cessati magistrati cretesi (7), della sua roina „. E ancora: “ È poco men che abbati- (') V. A. S.: Archivio del duca: missive e responsive: donata per la rovina che minaccia; onde non se vi of- 25 agosto 1564. fida se non rarissime volte; ma vi si reducono Apa- (6) V. A. S.: Senato Mar, filza CXLVII: 18 novem- nomeriti et Turchi a vender formenti et far altri sui bre 1600. negocii, faciendo anche altre operationi che sono in vi- (6) V. A. S.: Archivio del duca: missive e respon- lipendio del culto divino sive. (*) Cfr. pure V. A. S.: Dispacci dei prov. da Can- (7) Asseriva fra l’altro il capitano generale Gian- dia: 15 gennaio 1557. giacomo Zane che “ questa logia è adoperata dal regi- (2) V. A. S.: Senato Mar, filza XVII: 31 marzo mento come publica et come loco aperto della Serenità 1557. Vostra. Ho veduto in Candia che le banche che si (3) V. A. S.: Dispacd dei prov. da Candia: 23 giù- tengono sotto essa per questi negotii sono state fatte a gno 1557. spese di quella camera „.