le Cattedrali vescovili 47 di tal nome, non si potrebbe in alcun modo comprendere come a sì fatta sede venisse imposto il nome di Sitìa, piuttosto che quello di altra località più vicina, se non ammettendo che quel nome sia appunto una reminiscenza della sede originaria, conservata per tradizione, come avvenne per parecchi altri dei vescovadi di quel periodo, i quali dalla antica sede vennero trasferiti altrove. Laonde conviene inferirne che il vescovado di Sitìa dovesse pure esistere già nel primo periodo bizantino ; e supporre tutt’ al più che la sua fondazione appartenga ad epoca relativamente recente, spiegando con ciò la circostanza che prima di allora del suo nome non ricorre altro ricordo per tutta questa età. Ben diverse stanno le cose per il vescovado di Phoenix, di cui troviamo menzione una sola volta, e precisamente fra le sottoscrizioni del secondo concilio di Nicea. Quivi il silenzio di altre fonti tanto più ci mette in sospetto, in quanto che tale vescovado non figura neppure nella Notiti a di cui dicevamo, nè ritorna poi affatto nella seconda epoca bizantina ; mentre se fosse stato fondato verso la fine del primo periodo bizantino — come sembrerebbe al caso doversi dedurre dal vederlo ricordato così in ritardo —, per rispondere ad un bisogno dei tempi nuovi, tanto più facilmente avrebbe dovuto sopravvivere poi. Del resto va notato che quel Aswv im