L’ARCHITETTURA e LA SCULTURA 199 imprimono una certa nota di varietà alla chiesa, ed offrono maggiori risorse di linee e di spazi all’affrescatore(I). Pur restando unica la navata, le nicchie dell’abside qualche volta diventano due e persino tre(2). Non è comune il caso che, all’esterno, l’abside assuma forma poligonale(3). Più raro ancora quello che dessa, per essere incavata nello spessore del muro, non si manifesti al di fuori ; o manchi affatto w. — Si dà pure la combinazione che la sommità del catino dell’abside sia tanto elevata da toccare la volta della chiesa, e da annullare quindi l’arco di trionfo della parete orientale Da questa forma semplicissima della chiesa è naturale il passaggio ad un tipo alquanto più complesso, il quale tuttavia conserva inalterata la pianta rettangolare e talvolta non muta neanche l’aspetto esterno dell’edifìcio. Si danno cioè delle chiese ove la navata è suddivisa in più scomparti, FIG. 147 — PIANTA DELLA CHIESA DI S. GIOVANNI E S. TRINITÀ AD * ANDÀNASOS (AMARI). , ■ r. > t FIG. 148 - PIANTA DELLA CHIESA DI SAN GIORGIO A * SOMATÀS (RE-TIMO). (') Fig. 137, 138 e 139. (2) Cosi è nelle chiese di S. Antonio presso il convento di S. Elia (Retimo); di S. Basilio ad Azipàdhes (S. Baseio); di S. Salvatore ad Aitànja (Pediada); di S. Spirito a Vurvulìtis (Nuovo); di S. Antonio presso Ràflis (Nuovo) (fig. 140); di S. Niceta a Lùkja (Bo- nifacio) (fig. 141); di una anonima al castello di Bonifacio ; di S. Maria a Màles (Gerapetra). (3) AS. Chirgiani presso Alikjatiù (Canea) (lig. 273) le absidiole laterali sono di pianta rettangolare anche internamente, ma tuttavia sono coperte di semicatino. (4) Cosi a S. Maria del villaggio di S. Irene (Seiino). (5) Vedasi S. Policarpo di Lusakjès (Chissamo). FIG. 149 — PIANTA DELLA CHIESA DEI SS. GIORGIO, COSTANTINO ED ELENA A * PÌRGHOS (BONIFACIO). 150 _ PIANTA DELLA CHIESA DI S. MARIA, S. SALVATORE, S. DEMETRIO E S. CARALAMBO A * GHARÌPAS (canea).