LA PITTURA 299 avanzi tuttora si conservano0> : onde conviene ammettere che l’usanza di rivestire le sacre pareti coi ricchi e vivaci mosaici, che formano una delle maggiori attrattive dei templi bizantini, tornasse affatto sconosciuta ai primi cristiani del-l’isola, e troppo costosa apparisse o non abbastanza fosse apprezzata da poi, si da richiamare in Creta quegli artefici che aveano saputo diffondere nelle terre più lontane il gusto e la sapienza dello splendido lavoro. L’arte pittorica cretese si afferma per la prima volta durante il secondo periodo bizantino: quando comincia a diffondersi l’usanza di coprire le nude FIG. 369 — *ELÙNDAS (MIRABELLo) — MOSAICO. pareti delle chiese con lunghe serie di affreschi, destinati ad accrescere lustro all’edifìzio ed al tempo stesso conciliare la devozione dei frequentatori, mettendo loro sott’occhio le venerate imagini del Signore e dei santi, le istorie della nostra redenzione, le pietose scene della vita dei martiri e le profetiche visioni d’oltretomba. Il più antico di quegli affreschi di cui si possa con certezza stabilire l’età è quello di S. Anna di Amari, degli ultimi anni del secolo XII(2). Ma altri (*) Parecchi ne furono già citati (ad Aghjìa' Ru- cupata da un cerchio, contenente un’epigrafe e cir- mèli, a Rodhovàni, a Thrùnos ecc.). Altri ancora, che condato da tre fascie di denti a sega, mentre all’in- non sempre si riesce a distinguere se bizantini o ap- torno sono espressi altri motivi ornamentali ed anche partenenti ad epoca più antica, trovammo a S. Ni- dei pesci e dei pavoni tra fiori, ceta di Castelfranco, a S. Giovanni presso Axòs (2) Le due prime lettere della data infatti sono (Milopotamo) ed alla Madonna di Panaghjà (Pediada). certamente sigma e psi; l'altra pare un della (cioè Assai più complesso il mosaico presso Elùndas nel- 6704 = 1196); tutt'al più potrebbe essere un lambda l’istmo di Spinalonga: dove la parte centrale è oc- (673...).