LE CATTEDRALI VESCOVILI 53 Soltanto nei dintorni è la chiesuola di Santa Domenica, di cui una sola parte si conserva tuttora, ridotta da un antecedente edificio romano a mattoni, con pochi resti di affreschi (1). Più oltre ancora è la cappellina — restaurata — delle sante Vergini (Tecla, Marianna, Enata, Maria e Marta), di cui parlano gli antichi visitatori di Candia(2>. La chiesuola ha la solita semplicissima forma rettangolare, con abside ad oriente e volta a botte. Da un’apertura praticata nel lato ovest si scende in un locale completamente cavato nella roccia, fiancheggiato da due paia di antiche tombe, pure ricavate nel macigno e ripiene di acqua, analoghe alle molte altre che si osservano nei dintorni. Khersonesos. — Il nome dell’ antica città è tuttora conservato dal piccolo porto denominato Limìn Khersonìsu (in provincia di Pediada). Quivi presso, alla località Kastrì, sono resti di una vasta chiesa, la quale conviene credere fosse l’antica sede del vescovado. Ma le sue rovine sono talmente misere, che senza uno scavo, riesce impossibile determinare la pianta dell’edificio. Quando alla metà del secolo scorso le vide lo Spratt, quelle fondamenta misuravano 112 passi in lunghezza e 52 in larghezza; e fra i ruderi si trovavano pure alcune colonne <3). Attualmente i resti visibili tuttora sorpassano i 40 metri di lunghezza. I muri a calce, molto forti, sono costrutti di semplici sassi con qualche mattone frammisto al rimanente materiale ; mentre due colonne — l’una di marmo, l’altra di pietra — restano al di fuori del recinto, in parte sepolte pur esse. Però, alquanto lungi di là, presso Piskopianò, sono avanzi di un’altra chiesa, che una tradizione, di cui non si può controllare l’origine, pretenderebbe vescovile. La località si denomina Kalives. Della chiesa affiorano soltanto pochi muri. L’ abside — del diametro interno di 10 metri — presenta al di fuori un basamento a gradone. La larghezza del tempio è di 19 m. ; mentre in lunghezza superava certo i 40. All’interno A'ìr,vri7i, 1890, pag 81), seguendo un' ipotesi già avanzata da altri, distingue due antiche città di simile nome, l'una detta Aàmra, corrispondente ad Arghjirùpolts (Retimo), l'altra chiamata Aajizn, vera sede del vescovado bizantino, da identificarsi con Lambint(S. Baseio).Ma la dualità non esiste affatto, perchè la città episcopale si trova indifferentemente chiamata anche Lappa (I. D. Mansi: Sacrornm concilioruni nova collectio cit,, voi. VII, pag. 622; voi. XI, pag. 16) o A«nrs (Ibidem, vol. XI, pag. 212 segg. — Zeitschrift für Kirchengeschichte, vol. XII, pag. 525). (’) Collez. fotogr. n. 546. (*) Ch. Bondelmontius: Descriptio cit., pag. 108. — F. Cornelius: Creta cit., vol. II, pag. 148. — Cfr. R. Pashley: Travels in Crete. London, 1837, vol. I, pag. 88. (s) T. A. B. Spratt: Travels and researches in Crete. London, 1865, pag. 105.