LIBRO DUODECIMO. 633 nc ingiunfero la commiffione all’ ifteflo Ferat, che imperver-fato ne’ Tuoi fentimentr , fece quanto potè per riftringerli . Ad ogni modo fi dilatarono alquanto , ricuperatifi a’fudditi Veneti molti villaggi, e ciò feguì del mille cinquecento fet-tanta Tei . Hoia i Turchi oltre ogni credere tenaci del proprio , & avidi dell’ altrui, anche quando fi tratta folo di un fafl'o, ò d’un fterpo, tentavano di fermarli alle prime mete di Ferat » & all’ incontro il Commiflario della Republica pro-teftara di romper più torto il negotio, che di aflentirvi. In fine fù concordato di riftabilirc le già porte di comune con-fenfo. Ma quali follerò quelte, non era facile il difeernere, per il corfo del tempo, e per la confuiìone di cofe, non più trovandoli le autentiche fcritture di all’ hora, per la diverfi-tà de’ linguaggi, eflendo alterati i nomi de’ luoghi * e per la defolation della guerra cambiato miferamente l’afpettodi tutto’1 paefe, Anche in pace i popoli d’inquieta natura have-van’ufurpato reciprocamente, & hora le relationi degl’inte-reifati riufeivano mendaci, e fofpette. Nondimeno cavalcando fopra luogo i CommiiTarii più giorni, hor contendendo, lior negotiando , coll’oflervationc de’liti, fciolfero infinite efrf-ficoltà , e con fegni notabili ftabilirono il confine. Con tal’ unione procederono per il territorio di Sebenico fin’ a Scàr-dona , dove accolto il Eafsà fopra le galee della Republica con fegni di amicitia , e d’honore,fì trafportarono a Belila . Ma quivi fi fufeitò maggiore contrailo , poiché divorando quei confinanti coll’occhio , e col defiderio la valle di'San Daniel amena, e fertile , dove havevan’ indotto il Bafsà a tendere i fuoi padiglioni, pretendevano, c’havendola ne’cor-fi tempi contefa, hora fi dichiarale comprefa ne’loro confi« ni. In ciò grandemente infifteva Muftafà Bafsà d’Erzegovina , venuto efpreffamente apprefTo Mamut con penfiero di dilatar alcune pofleflioni, che godeva in quel tratto. Il Bafsà Commiflario comprendeva chiaramente il fuo torto 5 ma pre-fo dalle blanditie di coloro , e molto più intimorito per le minaccie di accufarlo alla Porta , fofteneva, dover Verpoglie reftar dentro i confini Ottomani , ò almeno , che tirandoli una linea per la punta delle montagne , dove giace il Cartel- lo dirtrutto , ferviiTero quelle ruine di fegno limitaneo tra i