LE ALTRE CHIESE URBANE 159 FIG. 106 — CANDIA — CHIESA DELLA MADONNINA, VISTA DA NORD-EST. (96). dopo la liberazione della città dal flagello della peste (l): “ Publids preterea votis, ob liberatavi a pestifera contagione urbem, superioribus annis aedificatmn est aliud templum, forma octogona {2}, necdum absolutum, beato Rocho dicatum, non spernendi operis aedifidum „ (3). Convertita in bagno già da Defterdar Ach-met Pascià, ora non ne resta più traccia: se non forse ad essa possa appartenere taluna delle iscrizioni latine, per lo più sepolcrali, trovate ivi presso, ove sono gli avanzi di un pastificio rovinato nell’ultima rivoluzione. Altre chiese, come S. Teodoro e S. Chiara dello Spedale, S. Nicolò dell Arsenale, S. Sebastiano e le cappelle di Palazzo, sono indicate nelle antiche piante veneziane, specialmente in quelle del Werdmùller e del Coronelli (4). Per le rimanenti invece nulla più ci è dato di sapere. 2. CANEA. Secondo le notizie più attendibili, le chiese latine di Canea nel secolo XVII dovevano ammontare a quindici, compresovi il duomo e le sei chiese dei frati e delle monache (S). (]) F. Cornelius: Creta cit., voi. II, pag. 35 e 435. (5) V. B. M.: Ilal. VII, 1683, pag. 43. L’altro dato (2) Vedasi la pianta del Werdmùller (nel nostro (V. Coronelli: [solario cit., pag. 210), secondo il quale voi. I, tav. 3). esse sarebbero state 54, anziché 15, non può a meno (3) I. Cotovicus: Itinerarium cit. di apparire esagerato. (4) Da noi pubblicate nel voi. I, tav. 3 e 4.