LA PITTURA 303 dei greci(I), l’icone finì per rimanere pressoché occultata dagli ex voto ad essa appesi dalla gratitudine dei fedeli, quando alla caduta del dominio veneto fu trasportata a Venezia e quivi solennemente collocata nel maggior altare del tempio della Salute (2), Le condizioni in cui oggi 1’ imagine è ridotta non sono tali da permettere un FIG. 372 — LA MESOPANDITISA, DA UNA VECCHIA STAMPA. (f. corner: NOTIZIE STORICHE DELLE APPARIZIONI DI MARIA VERGINE. VENEZIA, 1761). giudizio sicuro sull’età alla quale si deve attribuire (3). Ma la remota sua antichità, tanto frequentemente vantata (4), non ci pare si possa in alcun modo interpretare (!) Si vedano ad esempio le deliberazioni del 18 agosto 1659 e 6 maggio 1665, riguardanti la lastra d’oro che si trova sopra l’effigie della Madonna di questa chiesa catholica, ed una corona per la imagine stessa. (V. A. S. : Procuratìa de supra, CXLII, fase. Ili, pag. 66). (2) G. Gerola : Gli oggetti cit. (3) Per quanto si può scorgere, la pittura è non solo oscurata, ma anche per la più parte ridipinta. Dalla lamina di argento, lavorata a sbalzo, emergono appena le testine dei due arcangeli e la figura della Vergine (con tunica turchina e manto rossastro), reggente il Bambino (dalla veste di un color nocciola chiaro). Le gioie che stanno appese all' intorno sono tutte moderne. (4) Cfr. specialmente V. A. S.: Procuratìa de supra, LXXIX, processo 85, fase. 1.