LE CHIESE DEI CONVENTI 117 serviva di sacrestia: ora è convertito in moschea, denominata Fatich Sultan Mechmet o Hunkiar. È un vano quadrato, coperto già di volta a crociera gotica — sostituita ora di tetto in legno —, i cui costoloni si prolungavano a colonnine anche lungo gli angoli del locale, fino ad una certa altezza dal suolo. Esternamente sporgono delle lesene di contrafforti, tra cui si aprono a sud ed a levante le antiche finestre ogivali. La porta invece e le due finestre settentrionali sono moderne. All’ angolo di sud-ovest fu aggiunto un monco minareto. Poco lungi dell’antica chiesa, alcune fra le antiche vedute e piante (1) in- F1G. 70 — VEDUTA DEL TEMPIETTO PRESSO S. FRANCESCO A CANDIA, PRIMA DELLA DEMOLIZIONE. A. ALEXANDRIDHIS — 1866. dicano la presenza di un altro piccolo edifizio di forma ottagona, il quale e pure indicato nel disegno dello Spratt. — Doveva essere un battistero. Uno schizzo più dettagliato dell’ Alexandridhis dimostra come il tempietto fosse coperto già di cupola. Sopra la porta prospicente l’ortaglia, pare fosse l’epigrafe ed un affresco rappresentante il Battista ; sopra le finestre invece riguardanti ad occidente erano infissi degli stemmi, a quanto si dice, con tre gigli. Altri dipinti a fresco ornavano l’interno. — Sul davanti era posta una colonna, sorgente da un piedestallo circolare a gradini, e reggente una sfera di marmo. — Colonna e tempietto furono demoliti intorno al 1851 da un ufficiale turco, che aveva sognato di trovarvi dei tesori sotterrati. S, Giovanni Battista. — Della chiesa, come del convento, che apparte- (*) LXXVI, a.; e quelle da noi pubblicate nel voi. I, fig. 50 e 191.