1650 II Senato Veneto fa una tanja fentrale, per fejìenere i ti’fpendj della guer- L'ìfola di Santo Fritti fi rutto ve fui mare , a confa di ■ fuoto ac-cefo nelle •viftere di lei , eie produce molti effetti maraviglio-, fi- 276 DELL' HISTORIA VENETA venne il Senato deliberare una tafla generale , che come non (olita nello Stato di terra, pareva ad alcuni d’intollerabil aggravio, onde vennero Ambafciatori da più città per impetrarne follievo. Ma fi conobbe quanto fia torre , & iniieme foave reggere coll’efempio , poiché oifervato praticariì in Venetia lenza diftintion di perfone, e considerato quanto fuife/eggiero il pe- lo , che nella dominante non eccedeva cento cinquanta ducati , e fuori foli cinquanta , quafi s’arroffirono del ricorfo ♦ Eletti perciò fei Senatori, che furono Daniele Pifani, Taddeo Gradenigo, Luigi Fofcarini, Luigi Priuli, Andrea Capello, e Luigi Mocenigo , fù ripartita piacevolmente, e con altrettanto protìtto potò replicarfi negli anni feguenti. Nel fine di quello , uno degli sforzi violenti della natura pafsò per prodigio. L’Ifola di Sant’Erini giace difeofta quafi cento miglia da Can-dia e perche tiene nelle vifeere copiofe vene di zolfo, (e ne videro varii effetti ne’ tempi antichi, & hora agitò per più giorni quaft vafcel fluttuante j indi (vaporò un’ incendio due miglia lontano fott’acqua, bollendo il mare, e vomitando quali nubi di fumo, e di fuoco. Tremando ogni co-fa muggivano 1’ onde, e ’1 fuolo , che fi cuoprì di ceneri, e pietre . Una fquadra di navi della Republica , che volteggiava in quelle parti, appena potè fottrarfi dal naufragio . In Candia fenza fapere ciò, che a San Erini paflaifc, videli d’improvifo gonfiar l’acqua del porto , e rotte le funi, conquaifariì le galee , e romperfi qualche nave . Mentre temevano gli habitanti, che la città fobiifafle , calò il mare in momenti, e sfumata l’cfalatio-ne , apparvero tutti per la paura, e per il vapore pallidi, c tinti. 1651 ANNO MDC Li GL’incommodi a’Dardanelli foiferti, havevano maltrattato di modo i vafeelli della Republica , che convenne il Capitan Generale mandarne a raflcttarfi la maggior parte a Venetia . Scelta per tanto dal Capitan Bafsà così propitia occafione, che reftava il canal aperto, ufcl nel più rigorofo del Verno con venti galee , & unitoli a Metelino con altrettante de’ Bei, sbarcò a Paleocaftro di Sittia tre mila foldati , munitioni, e da-