*647 Ginn or» ¿¡nrteje, cafo de’fedivi • i/ Duca di Gbifa invitato da'fedi-1¡ofi al dominio di Napoli. Venuta dA Duca di Gtifa in Ni-peli. 154 DELL’ HISTORIA VENETA oltre prefto la polvere , & i battimenti ; onde convennero rallentare le batterie, & allontanare le navi , rendendo più audace il popolo col dimoftraril impotenti . Nè vi fù cafo enorme in cui licentiofamente la plebe non trafcorrelfe. Nel patibolo del Toralto parevache fulfe flato affilio il decreto di odio perpetuo contra la Nobiltà ; e nelle conventicole, chi havefle udito i diiperati configli , & i concetti rab-biolì, haverebbe creduto, che fuifero nel Regno del furore confeífi d’ Averno _ Ma fe della Nobiltà è la fuperbia originario peccato, del popolo* è vitio natural l’infolenza . Abbattute r infegne riverite del R.è, e calpeftati i fuoi ritratti, fin ad hora fi può dir adorati , affunfe la Città di Napoli titolo di República . Non fi può dire quanto di tal nome nel principio efultaife la plebe faftofa, quantunque pochi credettero dover eifere lunga la forma del fuo reggimento«, Non vi è altro popolo della libertà più cupido , e men capace , mobile ne’coftumi, incollante negli affetti , volubile ne5 pen-ileri : odia il prefente, e con fregolate paflioni troppo teme, ò* fpera dell’avvenire. S’intrufe un tal Gennaro Annefe nel Generalato iteli’ armi, huomo di profeiHon militare , ma d’ abietti natali, accorto però, e niente meno fagace architetto di frodi, che ardito efecutore di feeleratezze. Ma fpargendo tra il popolo i confidenti della Francia volervi per mantenerli ombra falubre, e protettione potente , cadè ad alcuni in penfiero di chiamar al Reggimento della nuova República il Duca di Ghifa, Principe d’amabil afpetto , di cuor ge-nerofo , prode ne5 fatti , e nelle parole cortefe in oltre d’ alti natali, e che difeendendo dagli antichi Rè, vantava ragioni sù ’1 Regno, e ancora i titoli, e le infegne ne confer-vava . Credevano, ch’egli del governo prefente di Francia non molto contento, trarne di là bensì potelfe foccorfi, ma non dipendelfe dalle voglie de’ Miniftri, nè dagl3 interefìi di quella Corona. .11 Duca , che in Roma per affari domeilici il ritrovava, a sì grand’oggetto d’impiego famofo lafciò ra-pirfi, & arditamente con poche filuche in Napoli s’introduf-fe : accolto con quelle acclamationi, & applaufi, che fugge-riva la ftima della perfona, e ’1 bifogno della città . Sortito eglHn campagna fenza ritardo, poiché i Baroni ridotti a di- fpe-