J LIBRO SECONDO. 55 dell’attacco, c della difefa al bailion di San Dimitri . Le 1645 breccie apparivano aperte, e col favore della prima traverfa, e di un’altra innalzata contrala fronte dritta, i Turchi in-vifcerati nel terreno lavoravano mine. Gli attediati non potevano più fupplir alle guardie, molti già morti, c trà queili i più bravi, altri feriti, ò infermi ; gli operarii mancavano, e pochiiTimi degli habitanti ofavano comparir alle mura ; e non giovando le perfuafioni, e l’efempio, non fi potevano indurre con la forza, mentre la forza del prefidio al numero loro cedeva . Nondimeno i foldati collanti nella difeià, incontravano le mine, rendendole vane, e per meglio foile-nere gli attalti, lavoravano due ritirate , ancorché per difetto del luogo riufeiffero anguite . Di quattro mine , tre rimanendo fventate, diedero i Turchi fuoco all’altra, che con horribil’effetto ruinò mezza la fronte, e la fpalla del baloar-do, onde fopra comoda breccia vennero ad affalto furiofo . I Difenfori oppoiliiì a petto feoperto, dopo lunga pugna con tutte le forti d’ armi, e con ogni artifìcio di fuochi li rifpin-fero , facendone grandiilìma ftrage . Lo replicarono però fubi-to i Turchi con altrettanto vigore, quanto vedevano i Veneti fianchi, mà coll’ ifteffa force pagarono largagamente * l’ardire col fangue. Riioluti nondimeno ad ogni tentativo più fiero, rinforzarono le batterie contra la Sabionara, e la porta di Rettimo j e più dannofa di ogni altra, ne piantarono una nel fondo del foffo contra la parte finiftra del fan Dimitri, con cui per più giorni, conquaffando tutto il bailione, s’appianarono così ampia falita, che à cavallo potevano giungere fino alle ritirate. Scelfero perciò il decimo giorno di A-gofto per dar un’ affalto generale da quattro parti , (limando , che gli affediati in tutte deboli, doveffero piegar in alcuna . Ma l'armata, che con horribile flrepito d’ Artiglierie doveva per mare tentarlo, fù dal vento contrario rifpinta . Alla Sabionara non effendo ben’ aggiuilata la breccia , mo-flrando di voler fuperarla con le fcale, non ardirono appena di accoilarfi. Alla porta di Rettimo falirono , mà tentando di fermarvi l’alloggiamento, furono con perdita di tre infegne, che vi haveano fopra innalzate, precipitati nel foffo. Al fan Dimitri arrivarono ad alto, mà battuti per fian- D 4 co ,