i6/\8 11 Nani t. A mbafcia-tcre diventai* in Parigi y. dtftramentr accheta il Cardinal Ma^ariniy j degnate per lo dif-forfo dtl Nuncio £ agni .. 214 DELL' HISTORIA VENETA tanta fede a' Tuoi Configlieri, che non lafciaiTe luogp a lumi più certi.. Di ciò il Cardinale offefo s alterò grandemente j e paffandofi dal ragionamento al contratto,, fi farebbe profegui-to a più ftrepitoio rumore, fe l’Ambafciator di Venetia non havefle con defterità placato gli animi accefi, e riaffunto- il negotio con gravi, e delicati concetti, e con sì forti ragioni , che fenz,' offenderne alcuno, commoffe più d’uno di quei Mi-niftri, dimoffrando, che non farebbe la pace durevole, fe non quando fuffe a tali giufte conditioni conchiufa, che alcuna delle parti non dovette pretto pentirfene, ò Tempre ar-roffirne. Il decreto tuttavia non fi cambiò , perche il Cardinale fiUamcntc credendo-, che gli compii ile di (turbare la pace y procurò di dar ad intendere alla Reggente, & agli altri,~ che gli Spagnuoli podi tra le più dure neceffità, abbraccierebbe-ro certamente il partito, quando con riTolutione fuffe levata loro ogni fperanza di migliorarlo * Ma quefto giorno, che fù di Gennaro il vigefimoquinto, potrà numerarli tra5 critici , & i fatali ; poiché* non folo in quel Configlio fi difvelarono molti arcani, e le arti, colle quali la Reina era fugacemente de-Iufaj ma,decretata può diri! la continuation della guerra con odio, & abborrimento de!popoli, prefero motivo le rivolu-tiont civili , che poco meno , che non fovvertiffero quel po-tentiifimo Regno. Eftefo dunque dal Signor di Lionne così moiette difpaccio, in effo Ti conteneva non folo la- commi T~ (Ione per la Lorena, ma un'acerbo rimprovero al Conte di Avo, perche Tedotto haveffe Longavilla ad annuir al progetto , obliquamente, benche Totto color di riTpetto r ferendofi l’itteffo Duca. Poi fi dilatava con ambigui concetti, fopra tutto il trattato con termini così perpleflì,- & ofeuri, che altro di certo non appariva, fe non il Cardinale, che dettato l’haveva, amar di effer meglio fervito , che intefo Perciò Longavilla preavvertito dafuoi amici di tal fentimen-to, vedendoil Minittro più delle pailìoni, che delia pace ,-fenz5 attendere il Corriero partì dal congreffo , prefo prefetto,, che gli Olandeil fenza l’affenfo Tuo non haveffero (ìgillato l’accordo. A tanto gli haveva Pignoranda indotti, predandoli con preferivere loro un termine di quindici giorni a pu-blicar il trattato, con promeffa però, (é dentro quel tempo il