116 DELL’ HISTORIA VENETA 164 S trijtinafi tneftra bra-mtfa dell* pace , btfiel) i lei favorevole facci* co-neÇctrfi U fortuna, Si c$n-chiude in Ófnaburg la pace tra Itjepr adette Cerone , ten encomi» della T{e-pulblica Veneta ) e del Sentarini mediatore della medi•_ firn*. lafciando in Munfter al Bruni la facultà de’trattati. Ma fe da quefta parte vedevaii diftaccata dalla Francia l’Olanda, in Ófnaburg feorgevafi feparato l’Imperator dalla Spagna . Procedeva in quel congreflo con paffi. diverfi la negotiationc : imperoche Chriftina dopo aifunto il Governo con efercitio d’ Eroiche virtù ripartendo il tempo, e le cure tra lo Stato, e gli ftudii, faceva chiaramente apparire le Tue inclinationi alla pace y e conoicendo quanto il Cancellier Oxenftern co Tuoi partiali vi s’opponeife, veffandolo con varii difgufti l’have-va indotto a ritirarfi dalla Corte per qualche tempo. In oltre per levar di mano il comando dell'armi all’ Urangel ; fpedì in Alemagna Carlo Guftavo, Principe Palatino, dichiarato fucceifore della Corona, giacile la Reina efprimeva la fua coftante volontà di vivere fenza marito. La profperità de' fucceill in ogni parte all’ armi arrideva, ad ogni modo Chriftina all’ Oxenftern, & al Salvio inculcava le commiffio-ni, che fi fuperaifero le difficultà per la pace. Era ftato co-ftretto l’Elettor di Baviera a falvarii nell’Arcivcfcovato di Salzburg, abbandonando i fuoi Stati, poiché il Turena, e 1’ Urangel entrativi per gaftigare gli artificii fuoi ne’ trattati, ponevano a ferro, e fuoco ogni cofa. Anzi abbattutili appretto Augufta nell’ efercito Imperiale, l’havevano con la morte del Generale Milander, intieramente feonfittoj e farebbero entrati nell’ Auftria, fe un improvifa inondatione dell’ Eno non haveffe impedito il palio, c dato tempo al Duca di Amalfi di raccogliere le reliquie difperfe. Poi havendo di notte tempo il Conifmarch forprefo la città nova, & il cartello di Praga, refiftendo la vecchia, terminò la guerra in quel luogo, dove n’ havea trent’ anni avanti havuto il principio : imperoche l’Imperatore colpito da tante avverfità, cedè ad ogni cofa, e la Reina ancorché vittoriofa, non volle promuovere maggiori vantaggi. Dunque a’ventiquattro d’Ottobre, fù in Of-naburg fegnata la pace. Nel preambolo dedotte, come è fo-lito, le caufe della guerra, e le buone intentioni de’Principi , degnamente fi rilevava il merito della Republica c have-va per tanti anni procurato la quiete, e del fuo Ambafcia-tor Contarmi, che n’efercitava la mediatione con lode d’ indifferenza . S’accordarono i generali capitoli di oblivion