LIBRO QUINTO; 307 il motivo dal deiìderio di correggetela Monadica diiciplin^ 1652, in alcuni idituti grandemente (caduta. Ma conliderata peraltro verfo la cofa, era (limata importante, e per il culto divino, e per il contento de’popoli ; poiché, trattene le città principali , redavano le terre minori quaiì che prive di chi eier-citatte nella pietà, & amminidraffe i Sagramenti. Pertanto il Senato per quedi, & altri gravi riAedi da rapprefentarfi al Pon- Ptr»ri>nt tefice, ordinò, che fé ne tenette nel Tuo Stato Pciecutione in fofpefo. Giunfe in quedo tempo in Venetia il Padre Miche- VtntnfiH-le Bohin Polacco, Sacerdote della Società de’ Gefuiti, che dal-la China veniva, e conduceva con sè un giovane nobile di KìaJ^fs quel Regno, con cui prefentoilì in Collegio, e diede lettere p*». di Pan Achilleo, Minidro principale del Rè. Riferì egli tra 1’ altre coiè i progredì della Religione Chridiana in quelle pro-vincie fpatiofe, in cui ricercato havevano il Battefimo non fo- lo il primo Miniftro, ma la moglie, e la madre del Rè, & anche il Principe herede, reftando il Rè fteflò tra’ Catecumeni in iftato di lavare ben predo 1’ anima in quel pretioiiilimo bagno. Informò parimenti de’progredì de’Tartari, imperoche foprafatti i Chincfi avviliti nell’otio da quella bellicoià natione, sera ridotto il Rè appretto il mare in angudo paefe. Il Senato rifpofe gratiofamente alle lettere, rimandando quel giovane nobile con vedi, e condoni. Terminò l’anno coll’appa- Apftr;. rir di pallida, e meda cometa, che minacciava i mali, e le *¡£*'*¡¡5 ftragi, che (opra la Polonia, & altrove sfogarono ben predo jh/Xip4 con infelici fucceflì la malignità dell’influtto. t>nn9‘ Il Fine del Quinto Libro. V 2 SOM-