262 DELL' HISTORIA VENETA 1650 Republica, che trafficano negli Stati Turchefchi, c protefta-va di farne prendere fopra Corfù rigorofa vendetta j ma co-nofeiuto quanto ingiufto l’uno de’fuoi peniìeri, altrettanto difficile l’altro, lafciò, che l’ufo della guerra, & il corfo del SJ lìprf. tempo compenfafse il danno, e l’ingiuria. I Venetiani perciò duacorfà non fprezzando tutto ciò, che divulgava la fama, rinforzaro-PMciJfàt. no il prefidio di Corfù con feicento foldati. Scuoprivafi chia-svhMs ramente , efsere l’intentici» de’Turchi di portar in lungo la madre. guerra, poiché nell’età minore del Rè, nè volevano con pace creduta da effi biafimevole terminarla, nè meno potevano per le loro difeordie con valido sforzo finirla , indebolito eflendo il governo, divifa 1’ autorità , le militie parte alla guardia del Rè, parte contaminate dalle fattioni civili, e tutte horamai (lanche. Perciò proponevano alcuni rifolutamente al Senato, che con eftremo colpo d’ardire , entrale il Riva con trenta navi di brava gente nel canal de’ cartelli, e penetrando a Co-ftantinopoli, tentafse di batter la città col cannone, incendiarla con bombe, diftruggere in particolare col fuoco l’Arfena-OM.;w le , c l’armata. Per tal fentimento Giacomo Badoaro diceva : di Giaco. Saper molto bene, ninna cofa effer più facile, quando gli af-'Pr hiaìm° fa* prof per amente fuccedono, che dar configlio, ninna più ar-^flaniint“*' dua, cbe risolvere tra le difficulta, (y i perìcoli j ver far fi tra polì“™ dubbi ì della propria fa Iute, e ne' parofifmi letali della libertà, e del comando. otto la [pada poter fi perire con gloria, ma effe r troppo mìferabìle , e troppo indegna la forte dì per der fi confumando le for^e. Mentre le guerre dì Europa ufurpano il valore, (y il fangue dì tante militie, render fi alla Republica impojftbile ammalare efer cito poderofo,poi raccolto, in paefe così lontano inviar• lo, (y anebe inviato confervarlo in vigore pari all imprefa, (y al bìfogno. Ter quejio non poter fi proporre , cbe fi affé-di ino piasse, cbe s acquijiino i Regni, nè cbe di Candia fi dijcaccino i Turchi 5 ma do ver fi folo additare la via del mare altrettanto breve, che aperta. Tenetrarfi per effa nelle vifeere, e nel cuore deli Imperio T urchef co, va fio nella circonferenza , ficuro, e forte a confini, ma debole nel fuo centro , e nelle partì vitali più efpoflo. Qual impedimento di grafia trapporfi, cbe a vele piene giungere nonfipoffa a Cofian-tìnopoli ? forfè ì due cafteIli ? ma quefti piccioli di giro, ben- /