II. LA CAMPAGNA. Quali criteri abbiamo adottati per distinguere i fortilizi veri e propri — dei quali si è già parlato — dalle semplici case fortificate, che rientrano invece nella presente trattazione, si è veduto altra volta(1). Qui discorriamo soltanto delle case destinate più propriamente ad abitazione al tempo del veneto dominio, fossero desse o meno rafforzate da opere di difesa contro ogni ostile eventualità, dovessero esse servire di stabile dimora dei proprietari durante tutto l’anno oppure soltanto di villeggiatura in alcune stagioni od in alcuni mesi. Abitazioni cretesi dell’epoca bizantina non conosciamo, sia che nell’età più remota esse fossero costruite soltanto in legname, sia che fra i pochi monumenti più antichi sino a noi pervenuti esse fossero talmente sprovvedute di peculiarità di qualsiasi natura da non lasciarsi ora in alcuna guisa distinguere. Anzi neppure dei secoli XIII e XIV sopravvivono in campagna monumenti che tradiscano visibili le caratteristiche di quel tempo e che siano stati originariamente adibiti ad abitazioni di privati. Le traccie dell’architettura gotica nelle case rurali cretesi sono limitatissime ; e quelle poche che ci restano non solo appartengono alle ultime fasi di quello stile, ma compariscono per lo più in edifici dove trionfa già contemporaneamente il nuovo gusto classico. Alla rinascenza appartengono quasi tutte le case della campagna di cui restano oggigiorno notevoli avanzi; e quello stile, appena appena intaccato dalle goffaggini del barocco, continua a regnare nell’isola anche attraverso il periodo turco : tanto che ancor una volta mancano molto spesso i criteri per riconoscere i prodotti dell’arte veneta dalle costruzioni dovute alla successiva epoca turca (!) Cfr. voi. I, pag. 262.