232 I monumenti veneti dell’isola di creta La casa n. 8 non ha che tre graziosissimi modioncini in alto. In quella n. 9 l’architrave della porta è contrassegnato di stemma. Della porta n. 11 si conserva il solo architrave con arco a grappa polilobato, accompagnato di cordone gotico(I). Porticina con mensole di sostegno sotto all’architrave e decorazione a fogliami sull’architrave stesso si incontra al n. 12. Stemma entro ornati di vario genere, assai simile a quello del palazzotto n. 2 — con data del 1626 — si riconosce al n. 14. Del palazzo rovinato al n. 10 rimangono la cantonata e gli avanzi del balcone, sorretto da modioncini e reso praticabile da porta a capitelli fiorati. Finalmente il sottopassaggio dell’andito n. 13 mostra due delle solite mensole gotiche sostenenti l’architrave(2). c. R E T I M O . I documenti veneti che si riferiscono alle case di Retimo stanno quasiw tutti in rapporto colla fabbrica della fortezza sul monte, la quale — nel progetto iniziale — erasi destinata a novella sede della città, ove si sarebbero dovute trasportare altresì — come si è già ricordato — tutte le abitazioni private del vecchio castello e dei suoi borghi(4). II 1° settembre 1575 il provveditor generale Jacopo Foscarini avvertiva * Venezia di aver “ fatta far la compartita col dissegno come hanno da esser tutte le habitation sopra detto monte „ — un piano regolatore in piena regola dunque ; si affrettava però a soggiungere come lo spirito pubblico si fosse ormai di molto mutato e come i cittadini preferissero “ andar repezzando le rovine delle poche case che sono in qualche parte sopravanzate dall’incendio che di voler dar principio a fabricar le loro habitationi dentro la fortezza „(3). Certo si è che nel 1579, se i privati avevano cominciato a gettar qualche fondamento di nuove case in fortezza, essi attendevano tuttavia, prima di pro- (l) Collez. fotogr. n. 286. stato concesso il 25 maggio 1478 all’antecedente (’) Collez. fotogr. n. 287. padrone Alvise Ziroldi (V. A. S.: Archivio del Duca, (3) Il 28 dicembre 1393, rimovendosi dalla carica Visite). Il 17 e 23 maggio dello stesso anno, Marco, il rettore di Retimo Marco Dandolo, stabilivasi pure Bernardo, Andrea e Nicolò Furlan di Retimo otten- < quod lurris quam posuit cum domo quain fedi fieri, nero di costruire un muro davanti alle loro case « et remaneat in comune > (V. A. S. : Senato Misti, XLII, far un pocho di corte » per maggior sicurezza di 148). Il 15 maggio 1536 invece il duca di Candia con- esse (Ibidem). cedeva a Marino Zane da Retimo di ingrandire la (4) Cfr. voi. II, pag. 486, nota 3. casa di sua proprietà più oltre ancora di quanto era (5) V. A. S.: Dispacci da Candia, 1 settembre 1575.