LE CASERME 97 compagine, si faceva sentire indipendentemente da altre cagioni eccezionali(1) : e se tutti erano d’accordo nella opportunità di rifarli di sana pianta costruendoli in volto <2), nessuno si sentiva da tanto di accingersi all’ impresa — e i pochi lavori eseguiti riuscivano del tutto inefficaci(3). Colla conquista del regno da parte del Turco le condizioni della fortezza divennero tanto più precarie, in quanto che la località affatto squallida e deserta dove sorgeva la fortezza non consentiva ai suoi difensori di provvedersi di legnami, di calce e di terra nelle spiaggie cretesi — sia con violente incursioni in tempo di guerra, sia con pacifiche trattative d’acquisto in epoca di pace — come succedeva almeno per Suda e per Spinalonga, situate più da presso a località coltivate ed abitate; mentre le provviste appositamente inviate da Venezia troppo spesso venivano impunemente falcidiate da altri aspiranti, durante le diverse fermate delle navi, prima che il carico giungesse a destinazione. Malgrado l’interessamento di Venezia(4), il provveditore della fortezza Domenico Diedo, tornando a Grabusa nel 1680, trovava che nessun nuovo lavoro erasi fatto nella fortezza, ad eccezione di qualche porta e finestra e di qualche casetta di contadini, costruita di terra. Quanto ai quartieri, essi erano “ inabitabili per le piogie et cadenti per li travi marci „(5). Lo sfacelo di ogni cosa pronosticava l’ingloriosa fine della fortezza. Le fortezze minori. — Se tali erano le condizioni delle tre principali fortezze del regno, va da sè che non troppo migliori esse potevano essere nei due fortilizi secondari del Paleocastro di Candia e di Turlurù. Al Paleocastro, scriveva nel gennaio 1581 il Rangone, “ si sono fatti di pietra gli alloggiamenti che, essendo stati fatti un pezzo fa di tavole marcite per le pioggie, pativano assai „(6' : e sette nuovi alloggiamenti vennero costruiti sullo scorcio del secolo XVII (7). Di restauri e rifacimenti eseguiti si parla invece nel 1608 (8) : ma lo stesso provveditore Sagredo candidamente confessa che (*) V. A. S. : Dispacci da Candia, 25 novembre 1620; Senato Secreti, CXVII, 131; Dispacci da Candia, 1590; 10 maggio 1597; Relazioni, LXXXVII (relazione 8 giugno 1629; 1640; 18 settembre 1641; 10 febbraio del provveditore alla fortezza Pietro Marcello); Se- 1645; Dispacci da Candia e Cerigo, 1 gennaio 1655. nato Mar, LI, 86; Dispacci da Candia, 12 aprile 1598 (4) V. A. S. : Senato Rettori, filza XCV (5 ottobre e 28 settembre 1599; Relazioni, LXXXVII (relazione 1679); Dispacci da Suda, 21 dicembre 1679 e 20 no- del provveditore alla fortezza Francesco Belegno). vembre 1680. (2) Cfr. pure V. A. S. ; Dispacci da Candia, 20 (5) V. A. S. : Dispacci da Grabusa e Cerigo, 30 agosto 1601 ; Relazioni, LXXIX (relazione del prov- novembre 1680. veditore generale Priuli). (6) V. A. S. : Dispacci da Candia, 28 gennaio 1581. (3) V. A. S. : Dispacci da Candia, 22 ottobre (7) V. B. M.: Ita!., VII, 1523. 1611 ; 22 marzo 1612; 29 maggio 1614; 10 ottobre (8) V. A. S.: Dispacci da Candia« 25 gennaio 1608. 13