1648 206 DELL’ HISTORIA VENETA leggi ; nè le civili, punire del pari , an^ì più crudelmente i meriti, che i delitti. E poi narrando hor le fciocchezze, hor gli eccelli, lo rendevano, e deprezzato, & odioio . Sopra tutto efageravano , che, rotta con ingiufìitia la guerra , la ma-neggiaffe con indegnità, e foddisfacendo vilmente alla propria libidtve, e vanamente profondendo i tefori, de frodale avara-mente alle militie le paghe, e rapijfe i premìi d lor Capitani . Star pertanto chiù fa ignobilmente ì armata ne' Dardanelli ; effer trucidati miferamente nelle fojfe di Candia i fidati i languir nell" inopia la plebe ; (j3 i Grandi temer il fup-plitio tanto per la fama cattiva che per la migliore . Fu 1 ultimo , benche forfè non il peggiore de’ trafcorii di Ebrain, che fatio dell’ oro, e degli oiìri, che con barbaro lufio adornavano le danze del fuo Serraglio, volle appararle di zebel-lini : e richiedendofene quantità immcnfa , che portava fpe-fa di più di quattro milioni , non folo ne rapiva le pelli , dove fapeva trovarfene, ma da’ principali efìgeva danari per provvederne, e ciò con tal’eftorfione, che ogn’ uno fi raffigurava 1o fpoglio , e la morte » Si unirono perciò in una danza Achmet, Musladin, Amurat , tutti tre capi de’ Gia-nizzeri j e consultati (come fogltono i Turchi con la fuper-ditione cuoprir ogni eccetto ) quei della legge, non fenza fé-greti (limoli della Sultana Madre , parteciparono alle militie la neceffità di deporr’Ebrain per fodenere l’imperio . Non vi volle gran fatica a cavarne il confenfo 3 poiché trovandoli all' hora alla Porta quindici mila Gianizzeri, e cinque mila Spahì, fi dolevano tutti dell’inhabilità del Rè , e della fua crudel’avaritia. Dunque a’fei di Agodo, difpode le co-fe, e didribuite le guardie (era Ebrain tant’odiato, che 11011 vi fù alcuno trà tanti, che penfafle, fe non di foccorrerlo, almen di avvifarlo) s’impadronirono de'principali podi del Serraglio ; e pubblicando di voler punir i rei del cattivo governo , e gl’ idromenti de’ publici mali , fù fagrificato per primo al furore il Cadilefchier di Rumelia j indi contra il Vifir altamente efclamando, che corrotto da’ Venetiani, ha-vette trafcurato le provvifioni, e la guerra, Io cercavano per trucidarlo. Egli, udito Io drepito, ricorfo al Rè, implorava da lui protettione, e difefa . Ebrain divenuto in quel proci n-