I MONASTERI GRECI 159 andassero scomparendo da poi — il convento della Madonna Manolitissa e quello di S. Giovanni Battista{l). Sembra corrispondano alle due chiese che, conservando la stessa intitolazione, sono segnate nella pianta di Candia del Coronelli(2). Erano invece chiostri di monache il convento della Madonna detta Pa-nagia(3), che risaliva ad un monastero direttamente dipendente dall’impero bizantino (“Panagia, que fuit monasterium imperiale „)(4), ma che venne abolito durante la dominazione veneta(5) ; il convento della Madonna Acrotirianì(6), il cui titolo è probabile derivasse dall’omonimo monastero della castellania di Sitìa e che — costruito o rifabbricato nella prima metà del Seicento<7> — nelle carte veneziane apparisce segnato come un vasto chiostro quadrato(8) ; ed il convento di S. Pelagia(9), che il catalogo del Comitàs, conservato manoscritto a Candia, denomina 'H àyia ITekayia fiovaaxrjQiov yvvaixcov : per tacere di quella chiesa di San Giorgio che pare corrisponda al posteriore monastero omonimo di monache Benedettine0^, di cui troviamo nel Catasticum ecclesiarum la nota “ ecclesiam quam tenent moniales sancii Georgii, que ecclesia vocatur sanctus Georgius n(U). Di nessuno però di tali conventi rimangono oggigiorno avanzi di sorta. Castellania di Chissamo. — Piccoli eremi(l2), privi di importanza, sono annessi alla chiesetta di S. Maria e S. Trinità presso Topòlja ed a quello di S. Giovanni non lungi da Vurghdri(l3). Alla Madonna Klirisoskalitisa, nei dintorni di 1Plokamj anà, vennero di recente demolite la chiesa, le quattro celle superstiti e la cisterna : ed il tutto fu rinnovato dai monaci che tuttora vi abitano. L’antico convento di S. Giorgio a Mènjes, non lungi da Rodhopù, dove mi furono segnalati una chiesa, una torre, un avvolto, delle celle e qualche epigrafe, non fu tuttavia da me potuto visitare(14). (*) Vedasi per tutti due V. B. M.: Lat., IX, 179: spacci da Candia, 21 maggio 1641). il primo è specificatamente menzionato nel 1257. (8) F. Cornelius, Creta cit., I, 232. (s) Pianta d! Candia del Coronelli, n. 51 e 121. (9) Pianta di Candia del Coronelli, n. 127. (3) Pianta di Candia del Coronelli, n. 10. (10) Ibidem, n. 111. (*) V. B. M.: Lat., IX, 179. (**) V. B. M.: Lat., IX, 179. (5) Il Coronelli lo dice infatti « S. Panagia, già (l?) Il Pococke ricorda pure un romitorio distrutto chiesa di monache greche> (V. Coronelli, Isolario cit.). di S. Giorgio sul promontorio di Grabusa (R. Po- (6) Pianta di Candia del Coronelli, n. 119. cocke, A description cit.). (7) Ad esso infatti pare si riferisca la concessione (13) A giudicare dai documenti del monastero di del Senato in data 2 novembre 1626 di erigere un Ghonjà, pare che ambedue siano stati continuamente nuovo convento di monache (V. A. S.: Senato Mar, alle dipendenze del convento maggiore. LXXXIV, 247). Certo con esso hanno rapporto le la- (14) Al tempo del Pococke il convento constava mentanze del provveditor generale Giuseppe Civran, di quattro o cinque celle, ma era ricchissimo di acque per essersi nella nuova fabbrica occupati terreni e (R. Pococke, A description cit.). distrutti edifici di interesse pubblico (V. A. S.: Di'-