A. I monasteri. i. 1 MONASTERI LATINI. a. I MONASTERI DI FRATI. Candia. — Quali fossero i conventi latini della capitale all’epoca del maggiore sviluppo del monachiSmo veneziano, si è già veduto(l> : S. Francesco e S. Giovanni Battista dei Francescani, S. Salvatore e S. Giorgio Venefico degli Agostiniani, S. Pietro martire dei Domenicani, S. Paolo dei Serviti (e poi anche dei Cappuccini(2) e dei Predicatori medesimi), S. Maria dei Crosacchieri (e poi anche dei Cappuccini) (3), e forse S. Antonio abate dei Benedettini; — senza dire dei Gesuiti, che abitarono prima a S. Maria Formosa e poi nella primiceriale di S. Marco (ove aprirono scuola per i ragazzi), finché passarono in quella stessa chiesa di S. Antonio che, alla loro partenza dall’isola nel 1606, fu assegnata — come si vide — allo Spedale(4). Le notizie documentarie intorno alla storia edilizia di quei monasteri sono limitatissime. Un decreto del Senato del 28 ottobre 1527 esonera i frati di San Francesco dalle spese di dazio per i legnami da loro fatti venire dalla Dominante onde restaurare il monastero dopo i danni del terremoto (5). Altra deliberazione del Senato istesso in data 13 giugno 1581 restituisce ai Francescani di S. Gio- (') Cfr. voi. II, pag. Ili segg. (4) F. Cornelius, Creta cit., II, 21 ; E. Tea, (!) Vedasi più indietro, pag. 78, nota 3. Saggio cit., 1389 segg. (*) Vedansi le piante di Candia del Coronelli e (5) V. A. S. : Senato Mar, XXI, 65. del Werdmiiller (Voi. I, tav. 3 e 4). 19