I MONASTERI GRECI 163 di S. Antonio e dei Santi sette fanciulli (áyícov 'Emù jiaiòcov), internate in piccole grotte e accompagnate da loculi, scavati parimenti nella roccia. Del convento stesso si ricorda una supplica che il provveditore generale Gian Giacomo Zane trasmise al governo veneto il 27 ottobre 1612(1), chiedendo che a quei monaci fosse permesso di vivere cenobíticamente, non senza mostrarsi molto scettico sulle buone intenzioni di quei frati, dopo l’esempio dato dai monaci della Crissopigì. FIO. 72 — VEDUTA DEL MONASTERO DELLA * KHRISOFIGHJÌ — BASILIO PLACA, 1745. Il monastero di S. Basilio {2\ situato in un fóndo ottomano fuori della città, fu demolito dai Turchi nel 1897. Il convento della “ piccola Trinità abitato anche oggigiorno dai monaci del monte Sinai, consta della piccola chiesa, circondata per ogni lato, tranne che per sud-est, dalle poche abitazioni monacali, ove si leggono varie epigrafi del 1643, 1726 e 1746<3>. Gli edifici che fanno corona alla chiesa tricora di S. Eleuterio (4), portano la data del 1692 sull’avvolto orientale e del 1678 in altro edificio, rinnovato a sua volta nel 1850 : posteriori quindi ambedue al dominio veneziano ( \ (‘) V. A. S.: Dispacci da Candia, 27 ottobre 1612. (4) Cfr. voi. II, pag. 246. (3) Cfr. F. Cornelius, Creta cit., I, 225. (5) Cfr. pure R. Pashley, Travels in Crete. Lon- (3) 2. A. EANQOYAIAH2, Xgiouavixai èjiiyQa 19. cit., 100.