ß, Le Loggie. S I. LA LOGGIA DI CANDIA Il più insigne fra i monumenti veneti dell’isola di Creta fu senza dubbio la Loggia di Candia. Sebbene i contemporanei, dai quali forse il monumento non fu a sufficienza apprezzato, non ce ne abbiano tramandate che scarsissime notizie, a datare dai tempi più recenti non c’è visitatore dell’isola il quale non manifesti la propria ammirazione per il severo edificio, che seppe in forma così elegante riassumere le caratteristiche di quella architettura che nella terraferma veneta faceva capo al Sammicheli ed al Palladio (t). Come tutte le città del dominio veneziano, anche la capitale di Creta dovette possedere fin dai tempi più antici quella pubblica loggia che le costumanze della madre patria assegnavano al libero convegno dei cittadini, alla trattazione degli affari, alla proclamazione dei bandi ecc., ma che al tempo stesso era destinata a precipuo ornamento della città. E menzione se ne incontra di fatti già in un documento del 1° aprile 1269 (2). Nel mentre però ignoriamo qualsiasi dettaglio nei riguardi di quel monumento — che diremo la loggia antica —■, neppure sappiamo ove essa precisa- (') Non tutti gli scrittori moderni furono d’ac- gaslaldionent ¡niobio civitatis Candie». Nel 1350 poi cordo però nel riconoscere la vera destinazione ori- ricorre la frase : « prelerquam in lobio et in Malcan- ginaria dell’edificio, che fu da essi interpretato nei tone et in ruga que remanet media inter lobium et modi più disparati. Malcanlonem ». (J. Jkgkrlehnkr, Beiträge zur Ver- (2) G. L. F. Tafel und G. M. Thomas, Urkun- waltnngsgeschichte Kandias itn XIV Jahrhundert in den cit., III, 103. Vari proclami e bandi del secolo Byzantinische Zeitschrift, XIII, Leipzig, 1904, 457). XIV portano l’intestazione : « clamatimi fuit per ....