IL PALAZZO DEL CAPITANO. Istituitasi dopo la grave ribellione alla metà del secolo XIV la carica del capitano, che, da canto al duca, doveva esercitare quelle stesse mansioni che i magistrati di egual nome solevano sbrigare nelle altre terre della Serenissima a lato del podestà, egli ebbe ben presto il proprio palazzo particolare : e dentro al palazzo la sua particolare cappella(1). Come però, anche a proposito della nuova carica, parve alla Serenissima di riscontrare quello sperpero di denaro a proposito della fabbrica e manutenzione della propria residenza che essa aveva inteso di reprimere nei riguardi del duca e dei consiglieri, così un’ordinanza del Senato dell’ 11 febbraio 1374, ad evitare le “ multe et varie expense „ che “ facie sint et fiant continuate in conciamento et reparatione domus in qua habitat capitaneus Crete „, sancisce che ogni capitano non possa spendere più di 50 perperi durante i due anni del proprio governo, salva esplicita deroga in contrario(2). L’esito fu ancora una volta lo stesso. Obbligati ad una eccessiva economia o costretti volta per volta a perdere il tempo migliore in lunghe attese di speciali autorizzazioni, i capitani videro il loro palazzo un po’ alla volta deperire, senza mai riuscire ad un radicale ed organico lavoro di compimento, di restauro o di sistemazione. Il 5 luglio 1397 fu così accordato al nuovo capitano di spendere fino a 500 perperi nel restauro del palazzo (3); altra erogazione di 100 perperi venne consentita il 26 luglio 1464 raddoppiata poi il 31 gennaio 1465 1 e replicata ancor una volta per 200 perperi l’il novembre 1466, dato che “ pa-latium residentie capitami nostri Crete, sicut facti sumus certiores, magna repa- (*) Cfr. voi. IX, pag. 157, nota 1. 1892, pag. 87. (2) V. A. S.: Senato Misti, XXXIV, 78*. (4) V. A. S. : Senato Mar, VII, 181*. (3) H. Noiret, Documenti inédits pour servir à (•') Ibidem, \ IH, 3. l'histoire rie la dominaiion vénitienne en Créte, Paris,