I MONASTERI GRECI 189 scala di pietra. Lungo il secondo lato un’ altra torricella. Lungo il terzo solo una bifora ed una finestra centinata di qualche eleganza. L’angolo col quarto lato è munito da due torri accoppiate. Verso la fine del lato medesimo la porticina è protetta a sua volta dall’ultima torre, all’angolo col quinto lato. Internamente si accostano al muro di cinta tutto in giro, tranne che per settentrione, le celle dei monaci. La chiesa rimodernata occupa il centro del cortile : ma frammenti architettonici e plastici di varia epoca e stile si trovano murati in più luoghi. Nella veduta del 1745 troviamo segnalato soltanto il vigneto (f) àfAJielo;) ed il mucchio di sassi su cui stava il suo guardiano (Ini ooqov H&oìv 6 àuntlocpùla^j. Poche rovine di archi a S. Giorgio Kalamjònas, sopra Plora, indicano la sede di altro piccolo convento(1). Nè troppo meglio conservate sono le celle disabitate e cadenti del monastero di S. Veneranda presso Ambeluso, dipendente da VrondisL Al romitorio di S. Nicolò 96 - * vrondìsi - il portone del convento. (806). sopra Sarò solo la chiesa, ri- maneggiata in varie epoche, richiama la nostra attenzione(3). A Vrondìsi invece, se le celle del convento sono quasi del tutto distrutte, resta pur sempre in piedi la chiesa di S. Antonio col tipico campanile(3), buona parte del gran portone di accesso di gusto classico a zone di marmi policromati bianchi e neri e la fontana esterna, ricca di sculture, della quale parleremo a suo luogo: ma anche fra i ruderi del monastero non va scordato l’elegante portale, simile a quello di (') Collez, fotogr. n. 856. (3) Vol. II, fig. 410. f2) Collez, fotogr. n. 808.