I MONASTERI LATINI 153 chiostro interno il lapicida Nicolò Siciliano avesse ricordato l’impianto di una palma nel 1525 (l). Sitìa. — Nè alcun avanzo rimane dei due conventi francescani a Sitìa, che prendevano nome di S. Lucia e S. Maria ; e di quello di S. Caterina dei frati Agostiniani, che ricordammo poco fa essere stato distrutto dalle scorrerie del Barbarossa già nel secolo XVI(2). Campagna. — Fra i monasteri latini rurali dell’epoca seriore si ricordano soltanto due conventi di Agostiniani e cinque di Francescani. Quello di Varsamachia era dedicato a S. Gregorio (oppure a S. Giorgio)(4>. Eccettuata una cella, in parte distrutta, in parte ricostruita con muri a secco, gli avanzi del convento si riducono alla torre di difesa del monastero medesimo, situata a mezzogiorno della chiesetta(5). Misura esternamente m. 5.25 (a sud e nord) per 4.85 (ad est e ovest) : lo spessore dei muri è di 70 centimetri. Dicesi esista un piano sotterraneo — o cisterna ? —. Il pianterreno ha una piccola finestrella rettangolare in ogni lato ; in quello di levante apresi la porta, che è opera moderna : il soffitto è a travate. Il piano superiore mostra finestre rettangolari modanate, già protette da inferriate, per ogni lato, tranne in quello settentrionale, ove è invece la porticina originale, raggiungibile per scala esterna in legno, che in caso di pericolo si ritirava all’interno. Sopra era una terrazza e quattro sporti per guardia. Attorno alla torre sembra si stendesse un recinto in muratura(6)- Del convento dell’Annunciata a Suda non restano più avanzi Quello di S. Maria degli Angeli presso Castelnuovo si identifica in parte colla chiesa medesima, ridotta superiormente a fortilizio (8), mentre in parte consta oggigiorno di bassi ruderi, privi di qualsiasi speciale interesse : uno degli edifici, congiunto con un muro all’abside ed avente una scala esterna sostenuta da voltino in mattoni, ha delle feritoie, e mostra di aver servito da torre (,|>. (‘j G. Gerola, Le iscrizioni cretesi di Desiderio È ingiusto quindi l’appunto che mi fu mosso (cfr. Reti- Dal Legname. Verona, 1907, pag. 12. diconti dell'Accademia dei Lincei, 1908, pag. 388) di avere (8) Cfr. voi. II, pag. 145. dimenticati nella mia trattazione quei tre conventi. (3) Quanto agl! eventuali conventi più antichi, abi- (5) Cfr. voi. II, pag. 145 segg. tati o soltanto posseduti dai Cistercensi, vedasi quanto (G) Vedasi tav. I. abbiamo già osservato al voi. II, pag. Ili, nota 1. (7) Cfr. voi. II, pag. 14". (4) Cfr. V. Gonzaga, De origine Seraphicae re- (8) Cfr. voi. II, pag. 150. ligionis. Romae, 1587, I, 438 segg. — Il convento di (9) Per questi due monasteri francescani di Mi- S. Antonio dallo stesso Gonzaga ricordato, deve cor- rabello e Castelnuovo cfr. pure X A. EANQOYAIAHS, rispondere con quello di Villanova ; e l'altro di San “fioaòuo (Néol *Fj.tvìh-oia, II, 31). ‘llQax/.etio, 23 Gerolamo è certo quello delle monache di Candia. nov. 1903. 20