E. Le caserme Candia. — Le prime voci — la cui eco sia giunta sino a noi — reclamanti l’erezione di una caserma per le milizie a Candia, risalgono alla metà del secolo XVI. Fin allora i soldati erano alloggiati in varie case della città e dei borghi appartenenti per lo più a persone povere e livellane della camera cretese(l). — E il primo progetto di alloggiamenti è dovuto a Gerolamo Savor-gnan : il quale nel 1566 proponeva la costruzione di due caserme, Funa al porto, dove erano le case dei Consiglieri — “ et con una muraglia tor ili questo alloggiamento dentro la porta del mollo „ —, traslocando quivi anche la residenza del castellano; l’altra al Gesù, in luogo dominante, coU’assegnar quivi la dimora anche al governatore delle milizie : così i luoghi più forti e le artiglierie della città sarebbero stati assicurati al governo in caso di sommosse popolari(3). Il problema si fece più urgente pochi anni dopo : i soldati o si asserragliavano nei corpi di guardia, o occupavano senz’altro le case private, senza che i proprietari, data la densità della popolazione, riescissero a trovar per sè stessi alloggio altrove E il progetto della caserma si andò complicando, trattandosi ormai di collocare ben 600 fanti e 12 capitani in condizioni normali, i quali avrebbero potuto crescere sino a 3 mila in circostanze eccezionali. Le caserme progettate a tal uopo erano sei : la prima, tra la porta del Gesù ed il Marti-nengo, con 40 stanze a pianterreno, coperte di volta, e altrettante di sopra, soffittate — edificio “ in forma quadra, tutto serato con la sua corte in mezo con un pozzo et altri comodi al lor uso necessari, con due porte, l’una a l’incontro de l’altra „ — ; la seconda, consimile, alla porta di Panigrà, del costo (‘) V. A. S.: Senato Mar, filza IX, 19 agosto 1553. stantia sotto grotte et caverne cavate sotto terra fuori (s) V. M. C.: Ms. Cicogna, MDCLXIX. o dentro la città > (V. A. S. : Relazioni, LXXVIII : (3) Essi trovav ansi cosi < costretti a procacciarsi relazione di Jacopo ■' o scarini).