154 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Al convento di S. Antonio di Villanova possono attribuirsi soltanto alcuni muriccioli che ora dividono i campi, nonché qualche pozzo e cisterna(l). Quello di S. Salvatore a Gerapetra neppure si sa dove fosse situato(2). Quanto in fine ai due monasteri degli Agostiniani<3), l’uno dedicato a S. Nicolò nell’isolotto di Suda<4), l’altro, di ignota intitolazione, nell’eparchia di Milopotamo(o), la loro scomparsa deve datare probabilmente dalle testé ricordate devastazioni del Barbarossa (6). b. I MONASTERI DI MONACHE. Candia. — Dei tre monasteri muliebri della capitale, quello di S. Gerolamo era tenuto dalle Clarisse, quello di S. Caterina dalle Benedettine prima e poi dalle Domenicane, e quello di S. Giorgio da monache greche in origine e poscia dalle Benedettine e dalle Servite(;>. Oltre a ciò, data la grande povertà della popolazione e la difficoltà di accasarne le figliuole, nel 1501 fu ottenuto di convertire in monastero “ di donc observante serado „ il convento di S. Maria dei Crosecchieri, il quale trovavasi allora in mano di un solo cappellano (8). La tramutazione sembra però non avesse luogo: e il convento finì, come si vide, nelle mani dei Cappuccini. Quanto ai suddetti tre conventi, le monache di S. Caterina ottennero nel 1632 di poter acquistare alcune case in rovina della famiglia Mezzo, per allargare il loro chiostro(l)>. Degli altri due monasteri non mi è avvenuto di trovare altre notizie del genere. Tutti tre i conventi, al pari delle loro chiese, sono oggigiorno totalmente scomparsi. Canea. — Due conventi di monache si conoscono alla Canea<10). Le Clarisse di S. Chiara ebbero licenza di erigere il loro monastero con bolla pontificia dell’agosto 1402. Ma poco alla volta questo andò tanto deca- (*) Cfr. voi. II, pag. 153. recante il noto emblema delle due braccia, che si trova (!) Cfr. voi. II, pag. 155. a terra nella chiesetta di S. Giovanni a Pirghù. — Nel (3) Un frate Agostiniano risiedeva pure al ca- secondo quarto del secolo XVII, essendosi costruita stello di Bicorna (pag. 149). per cura de! vescovo di Canea la piccola chiesa di (4) Cfr. pure U. Mannucci, Contributi per lei storia S. Giorgio ad Èlos (castellania di Chissamo), fu prov-deìla distruzione degli episcopati latini in Oriente (Bes- visoriamente incaricato di officiarla un frate Dome-sarione, 127). Roma, 1914, pag. 100. nicano. (U. Mannucct, Contribuii cit., 115). (r>) Cfr. voi. II, pag. 14/ (dove la data 1648 va (?) Cfr. voi. II, pag. 129; e voi. Ili, pag. 159. corretta in 1548) e 148. (8) y_ A_ s_. Senato Mar, XV, 94*. — F. Cor- (®) L’esistenza se non di un convento per lo meno nelius, Creta cit., Il, 20. di un possesso dei Francescani nella castellania di (») V. A. S.: Senato Mar, XC, 113*. Malvesin, pare tradita dal marmo con data del 1601 (io) cfr, voi. II, pag. 141.