166 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA F1G. 75 — S. GIOVANNI ELEMOSINARE — IL CHIOSTRO DEL MONASTERO. (468). medesimo. Il chiostro presenta la forma più completa, in quanto esso consta di quattro corsie, coperte di volte a botte, aperte ad arcate su pilastri verso il cortile centrale, ed accompagnate per tre lati da una serie di celle e di locali che si coprono del pari di volta a botte in varia direzione : fra le celle di mezzogiorno si apre verso l’esterno un altro portone, e due portelli minori — l’uno presso l’angolo di sud-est, l’altro vicino alla facciata della chiesa — costituiscono altrettanti ingressi secondari al monastero. Questo, nel suo complesso, pare da assegnarsi al secolo XVI; e, malgrado la pianta così sviluppata e completa, non presenta altre particolarità d’arte. Il monastero aiavQoyrjyiog di S. Trinità dei Zangarol(l) (>/ àyia Tqiò? tcóv TQay-yciQÓXwv) venne fondato da membri di quella stessa famiglia di origine veneziana che vedemmo già benemerita anche del convento di Ghonjà. La lapide bilingue murata nella facciata della chiesa principale, ricorda come l’instaurazione del monastero fosse iniziata da Geremia Zangarol e ultimata dal fratello Lorenzo, ambedue abati di S. Trinità(2). (') Vedi tav- 2. ricorda come nel 1628 avesse dispensato dei libri di (2) Di Geremia Zangarol, abate di S. Trinità, si propaganda scismatica (V. A. S.: Dispacci da Candia,