i66o Infermiti nate in Ca-dta frh frittati veneziani . AJfai fidato d.t' Vent-%iani al J>o-Jìo di Santa Veneranda. Motte di Ajj'an Baf-tà. 446 DELL' HISTORIA VENÉTA mieri fuppofìi ; imperoche i popoli , ne’ quali fi confidava ì apparivano più attenti all'efito delle cofe ,• che vogliofi di cfporfi con immature dichiarationi alla crudeltà de’iupplicii. Calcolatofi in oltre di trar fuori’ una parte del grotto prefi-dio di Candia, vennero avvilì da quel General Marco Bembo , che correndo infermità mortali tra’1 popolo, e le mili-tie, tante di quelle ogni giorno perivano , eh’ era in iftato la Piazza più di chieder, che di porger ajuto , Non corri-ipondendo pertanto le forze a’ difegni, ad ogni modo fù ri-foluto d'occupare i cartelli intorno alla Suda y por piedi a terra, e poi regolarli fecondo le difpofitioni de’popoli, e le difefe de’Turchi. Dunque fù alfalito il paito di Santa Veneranda , & ottocento fanti sbarcati fe n’ impoifeifarono facilmente, tagliando a pezzi la guardia de’Turchi . Corfero fubito i nemici in groiTo numero ad oifervare lo sbarco , e s azzuffarono col battaglione di Malta ( le galee di quei Cavalieri con quelle del Papa, e due del Gran Duca f eran unite all’ armara) che foftenuto da’reggimenti della República , Frizieri, Facile, e Spada , li ributtò, reftando ferito il Cavalier Corea, che lo comandava , S’avanzò pofeia il Signor di Garenne con tre fquadroni di cavalleria Francefe , alquanti dragoni , e ducento mofehettieri fino in faccia di Canea, prendendo pofto a San Spiridione, coperto da un terreno eminente. Il prefidio ufeito a riconofcerlo, occupò fito più alto ; mà ne fù pretto fcacciato , reftando morto Aifan Bafsà della piazza. 11 paefe all’intorno agiatamente confide-rato da’Generali, li ftabilì nel fentimento, che a tant’impre-fa non fulfe il numero delle militie baftante, e per l’ampio giro, che cingere conveniva, e per le difefe , che preparar bifognava, e contra la guarnigione , e molto più contra Y efercito, che da Candia nuova venir poteva fpeditamente al foccorfo. Il Principe d’Efte rifentiva gravemente di non imprendere cofe degne del fuo nome, e del grado . Tuttavia non potendoli far di più, fi profeguiva nell’ occupatione de’ pofti. Il Calogero fù abbandonato da’Turchi , anche il Calami appena foftenuto per pochi momenti. All’ Arpicorno per T afprezza della ftrada , crederono più facile impedir 1 avvicinarfi a’chriftiani. Attraverfato pertanto l’angufto cam-