160 I MONUMENTI VENETI DELL* ISOLA DI CRETA FIO. 69 — VEDUTA DEL CONVENTO DI * GHONJÀ — BASILIO PLACA, 1745. Ma il monastero di gran lunga più importante della provincia si è quello tuttora fiorente della Madonna Odigitria(1), che per sorgere in una insenatura del mare, prende nome di Ghonjà (2\ Il convento venne fondato nel 1618 dal beato Biagio Amasio di Cipro, che quivi trasportò i monaci del vecchio convento — testé ricordato — di S. Giorgio; e morì nel 1631, dopo aver alzata la chiesa fino al cordone e costruite le celle del chiostro. Il successore Benedetto Zangarol terminò il tempio, rinforzò la parte inferiore del convento ed eresse il refettorio, la celleraria, l’fjyovjiiEveìov, i magazzini, la stalla, il laboratorio dell’olio e gli altri locali di servizio. Il 13 giugno 1645, agli inizi della guerra di Candia, il monastero fu incendiato dai Turchi. Risorse tuttavia pochi anni dopo per opera degli abati Je-roteo Mormori, Geremia Barozzi ed Isaia Diacopulo: sotto il quale ultimo, verso il 1662, il convento fu dichiarato cnavQonijyio? <3\ (') Cosi lo chiama pure il catalogo pubblicato dal Corner (F. Cornelius, Creta cit., I, 225). (*) Dipende da esso anche la chiesa di S. Maria a Iijelì, non lungi da Ghrakjerà; nonché molti altri metochi ricordati nei documenti del monastero e nello studio del Leledakis. (3) A. A E A EAAKHS, Movi/ Kegà Tomài (Xoioita-vixìj Kgijrt], II, 1). ‘HoaxÀtioj, 1913 — e gli altri scritti quivi citati; I. AEAEAAKHS, Il Kvijiu rinviò (r O KgìjTixòg Aaós, I, 4). llpuzÀrtcv, 1909; v.