1663 II Vìfit chiede alla Repubblica Suda , e ór „bufe. Trtttn/ìo-tiì del Vifif con V Imperatore per far la pace. Il Pernia è bramofo dilla pace. 476 DELL' HISTORIA VENETA affari, Achmet gli fece intendere , che rimeifo dalla Porta il rigore, e la pretenfione della coniegna di Candia , potreb-be forfè aderire alla divifìone del Regno , già che la natura feparando con alta fila di monti i territorii della Canea, e di Retimo da quei di Candia, e Sittia, da sè fteifa la fta-bilifce, quando però dalla República le Fortezze di Suda, e Grabufe fi rilafciaflero a’ Turchi . Mà la ceifione di quelle piazze fiaccate dal continente in fito comodo, e con feni di mare fpatiofi , mal volentieri dal Senato affentir fi poteva : onde portato in lungo il negotio , e trasferitofi col Rè il Vifir in Adrianopoli , lafciò il Balarini addietro, e quando gli permife di prefentarfi alla Porta , fu nel procinto , che verfo Belgrado partendo, rimife ad altro tempo la trattatio-ne con la República . Con Ali havevano frattanto i Miniitri di Cefare dibattuto il punto del prefidio lafciato da Monte-cuccoli in Zicalech piazza di Tranlllvania , & in fine penfa-rono di haverlo aggiuftato à conditione , che fi demoliffe , & i Turchi all’incontro il Forte di San Job fmantellaiTero . Mà fpedito per 1’ approvatone tal partito alla Porta ; il Vi* fir cominciò à fcuoterfi , allegando nel corfo del tempo offerii degli affari cangiato l’afpetto ; poi giunto à Belgrado con tremendo apparato, fcriiìe à Vienna al Principe di Lo-covitz, Prefidenre del Configlio di guerra , e parlò al Gois proponendo conditioni diverte, e più dure; cioè, che l’imperatore cedeile le piazze , e le ragioni della Tranlllvania ; fpianaffe il nuovo forte di Sdrino ; pagaifeal Sultano le fpc-fe per la mofla dell’armi; e mandafle un’Ambafciatore con grolli regali, prefcrivcndo venti giorni per haver le rifpofte. Con quelli progetti volando i Corrieri, egli ad ogni modo marchiava; da che fvelate le intentioni de’Turchi , reftava la Corte di Vienna grandemente forprefa , ancorché, e dagli apparati di guerra, e dalla voce de’Miniftri della República fuñe fiata avvertita più volte à non fidarfi delle loro fallaci lufinghe. Mà l’animo del Portia era così ftranamente ingombrato dal defiderio di quiete, che credendo folo ciò , che bramava , giudicava ò finti gli avvifi , ò apparenti le mofle. Filio pertanto ne’ penfieri di pace , quando più s’avvicinava la guerra, itava Cefare (provveduto, egli altri Prin-