I MONASTERI GRECI 157 cetto a persone consacrate alla vita monastica, tener nota in fine delle chiesette e cappelle minori che, sorte sui terreni di proprietà dei monasteri principali, non erano tuttavia frequentate da quei frati se non in certe epoche dell’anno — sopra tutto in relazione dei lavori agricoli che nei terreni stessi i monaci periodicamente eseguivano — e costituivano delle specie di villeggiature del convento medesimo. Nella elencazione che segue ci limitiamo quindi a toccare dei monasteri la cui esistenza ci è testimoniata da documenti che — pur senza che siasi eseguita in proposito quella esauriente ricerca che richiederebbe studi troppo più estesi — vennero occasionalmente a nostra conoscenza ; oppure ci è dimostrata da testimonianze monumentali degli edifici superstiti, i quali si manifestano chiaramente come sedi di monastero o celle eremitiche (1). Monasteri di una certa importanza i quali risalgano ad epoca remota non esistono a Creta. La costante avversione dei Calogeri greci verso il governo veneto e le persecuzioni della Serenissima a loro riguardo, impedì un florido svilupparsi del monachiSmo indigeno fino al secolo XVI. La loro fioritura culminò però nel secolo XVII, quando non solo i sospetti della Signoria si erano poco alla volta attenuati, ma fra i fondatori di quei conventi si poterono annoverare i più rispettabili membri della nobiltà cretese e gli stessi patrizi veneti ormai ellenizzati. Come però durante il susseguente dominio turco quei monasteri, molte volte convertiti in sedi vescovili, costituirono di bel nuovo il centro di tutte le sommosse contro il giogo musulmano, così contro di essi ogni volta si concentrò l’ira dei tiranni : e gli stermini e le devastazioni cui i monasteri cretesi andarono soggetti sono senza numero. Il che spiega certamente come non molti fra essi abbiano potuto conservare incolumi gli antichi edifici del monastero, quasi nessuno sia riuscito a salvare i libri e le carte di biblioteca e d’archivio ed i tesori più ragguardevoli della chiesa. Per tacere dei piccoli romitori limitati a poche celle o ad una torre destinata al tempo stesso di difesa contro i pirati e di abitazione dei monaci, le fiorai cretesi ripetono il tipo tradizionale degli altri conventi greci. La chiesa ne occupa quasi sempre il centro. Le abitazioni monacali raramente sorgono senza un qualche ordine intorno ad essa; per lo più invece si raggruppano in quadro attorno al cortile centrale, in modo da costituire un vero e proprio recinto for- (') Vecchi elenchi dei monasteri greci di Creta ’Adrjvaie, 1842, 16 segg. ; V. Rauun, Description phy-si trovano pubblicati in : F. Cornelius, Creta cit., I, sique de Vile de Créte. Bordeaux, 1859, I, 68; N. -TAY-221 segg.; M. XOYPMOYZHS BYZANTIOI, PAKIII, Stauonxrj cit., I, 202 segg., II, 11 segg.