H Edifici vari. Episcopi. — Di nessun altro forse tra i monumenti veneti di Creta siamo cosi malamente informati, quanto delle residenze dei vescovi e delle rispettive curie vescovili. Nei riguardi di Candia, appena appena è lecito dubitare che al palazzo arcivescovile (1) possa aver appartenuto il bel portale gotico, troncato nella sua parte superiore, che adorna la fronte di una casa — della quale riparleremo — non lungi dal posto della vecchia cattedrale. E a Retimo potrebbe darsi che appartenesse al vescovo quella casa situata nella fortezza superiore, da presso alla moschea (la quale a sua volta rimpiazza la cattedrale) : sebbene rimaneggiati, i suoi muri conservano alcuni archi in bugnato di finestre e portoni e avanzi di una bella cornice di coronamento a foglioline, sopra parte della quale doveva sorgere una lapide (2>. Ma per le altre sedi vescovili urbane nulla siamo in grado di soggiungere. Quanto agli episcopi rurali, è probabile che alla vecchia residenza vescovile bizantina appartenessero taluni locali annessi alla cattedrale di Chissamo, dei quali si è tenuto parola(3). Il palazzo del vescovo Calamonese, annesso a mezzogiorno della cattedrale di Meghàli Episkopì, è in più parti rovinato, ricostruito e modificato : il suo recinto, di estesa periferia — tanto da contenervi la chiesa stessa —, aveva una bella porta al nord ; mentre nel palazzo si osservano degli avvolti a pianterreno (*) < Iuxta quam, scrive il Kootwyk, accuhal insigne et vetustum archiepiscopale palatium, metropolitae cretensis habitaculum » (I. Cotovicus, Itinerarium Hie-rosolymitanum, Antverpiae, 1619, pag. 68). Nel manoscritto V. B. M.: Ital., VII, 363, m., fol. 234, enumerandosi i sette principali palazzi di Candia, ottiene il primo posto quello di « monsignor illustrissimo arcivescovo i. E il Coronelli: « Cospicuo pure è il palazzo dove risiedeva l’arcivescovo, vicino alla cattedrale » (V. Coronelli, Isolano, Venetia, 1696, pag. 218). (J) Collez. fotogr. n. 357. (3) Voi. II, pag. 69 segg.