MAGAZZINI, MUNIZIONI, ARMERIE, FONDACHI, BOTTEGHE 103 libera, dopo la rampa è invece occupata da un lungo edificio, corrispondente all’antico fondaco, ma che forse non risale all’epoca veneta : comunque esso non è già a tre piani, ma ad un piano solo. Nuovi magazzini si progettavano però poco dopo, oltre a quello per le artiglierie costruito da Luca Michiel a S. Andrea(1), e il Senato veneto vi destinava il 12 marzo 1583 una considerevole quantità di legnami(3). Tuttavia quella od altra fabbrica analoga non era ancor cominciata nel 1590, per mancanza di denaro<3). E nel 1598, data la necessità di tali depositi, il provveditore generale Benetto Moro suggeriva di convertire a tale scopo una parte degli arsenali(4). Pel terremoto del 1613 crollò a Candia un magazzino per biscotti presso al molo (3) ; e nel 1615 anche gli altri depositi della capitale reclamavano qualche restauro(6); mentre di bel nuovo le alluvioni del 1617 danneggiavano sensibilmente quegli stabili(7>. Solo qualche anno più tardi Francesco Morosini, allora capitano nel Regno, riedificò il magazzino del molo, allogandovi le artiglierie al pianterreno ed i biscotti al piano superiore(8). Ma, ad onta di tutto, nel 1641 l’ingegnere Van Wert raccomandava l’erezione di nuovi magazzini nella capitale, onde raccogliervi forti depositi di legnami, di ferramenta, di vimini, di cesti, nonché di sali, di oli, di legumi, di baccalà, di formaggi, di vino, di legna, di carbone e di medicinali(()). Magazzini pubblici sono segnati nella pianta di Candia del Werdmuller (l0) ad occidente della piazza dei Tre volti : ma al loro posto si trovano ora soltanto delle case moderne. E scomparse del pari sono le Monitioni che la pianta stessa disegna non lungi dalla porta del Gesù. Un ultimo manipolo di documenti riguarda quello che fra i magazzini di Candia fu ed è ancora il più importante dal punto di vista artistico, l’Armeria o Armamento, destinato alle provviste di armi di ogni specie. Il capitano Natale Donà nella sua relazione del 5 settembre 1580 riferisce: “ Ho trovato, quando entrai nel reggimento, che erano molte arme in uno picciolo et incommodo magazeno, per la incapacità del quale si conveniva tenerne nei magazeni de l’arsenale, ove per l’humidità andavano da male; et anco era di neccesso con molto interesse publico tuore altri magazeni ad affìtto per (') V. A. S. : Relazioni, LXXVIU (sua relazione). (7) Ibidem, 31 dicembre 1617. (2) V. A. S. : Senato Mar, XLVI, 5. (8) V. A. S. : Relazioni, LXXIX (relazione del (3) V. A. S. : Dispacci da Candia, 4 aprile 1590. provveditore Pietro Bondumier del 1620). (4) Ibidem, 29 agosto 1598 (con accluso disegno). (5) V. A. S. : Senato Rettori, filza XV. (5) Ibidem, 4 marzo 1613. (,9) Voi. I, tav. 3. (*) Ibidem, 29 luglio 1615.