I MONASTERI GRECI 165 alla base della penisola di Akrotiri (I), non restano oggigiorno avanzi di qualche interesse, all’infuori della grande chiesa. E per lo più distrutte del pari sono le abitazioni sparse in giro alla chiesa di S. Giovanni Battista, non lungi da Korakjès(2), le quali costituivano un altro 1. f l |0 lo I-‘-L ,1-1_I_I_l__l_L ! PIO. 74 — SCHIZZO DEL MONASTERO DI S. GIOVANNI ELEMOSINA RIO. monastero fondato già nell’epoca bizantina, e abitato poi durante la dominazione veneta e turca da numerose monache pur esso(3). Il convento di S, Giovanni Elemosinario ha la chiesa accostata per di fuori al lato sud del chiostro e preceduta da un cortiletto (contenente una tomba ad arco), cui si accede dall’esterno per mezzo di un andito e di un portone archiacuto : mentre un gruppo di altri locali si stende a settentrione del cortiletto (') È in errore Flaminio Corner là dove dice la chiesa. Vi stavano 40 professe e 60 novizie, per che il monastero trovavasi entro la città di Canea lo più vedove o comunque avanzate in età. (F. Cornei, ius, Creta cit., I, 232). (3) Cfr. pure 2’. A AM UFO2, Aóyoi xaì ànùcm. (!) Il Pococke lo descrive come costruito ad un 'Avvali, 1902 (ove è pubblicato un suo articolo solo piano, in forma di spedale, intorno ad un cor- ‘H sv XaXénci Movij tcov KaÀoyQaicòv). Nel secolo XVI tile quadrangolare oblungo, nel cui mezzo trovavasi si ricorda la badessa ‘Yjio/iov?/.