I MONASTERI GRECI 179 sembrino, risentono del gusto veneziano quale riscontreremo in molte abitazioni di Retimo e del suo territorio. Castellania di Malvesin. — Il convento di Savathianà mostra di non risalire più addietro del secolo XVIII, sebbene la sua chiesa della Madonna porti la data del 1635 e l’indicazione del 1596 sia scolpita sul piccolo ponte(1) che mena alla cappella di S. Antonio. La sede originaria del monastero era a S. Saba, nel versante di Roglldllià(2). Un catasto del 1610 elenca nella periferia dei villaggi di Ka-dhìnu e di Akhlàdha il piccolo convento di S. Giorgio con due celle, il monastero della Madonna di Deligarà, le cinque celle di S. Maria di Fraschià(3), e le due chiese e tre celle del convento di S. Pelagia quivi, non lungi dalla riva del mare, si conserva tuttora una casupola ornata di lapide con due stemmi capovolti Nel monastero rovinato di S. Antonio a Kato Tiliso non restano che pochi ruderi. E insigni- PIG. 86 — »asòmato. ficante è il convento di Gerusa- U"A PINESTRA DEI- c°*VENTO-1626)-lemme, che è una derivazione di quello abbandonato di S. Maria di Ghavalarà, non lungi da Korfbs, presso cui risiede tuttora un monaco. Nel secolo XVIII fu sede del vescovo greco di Knossos. Al monastero di S. Giorgio di Ghorgholaini, notevole soltanto per la fon- (■) Collez. fotogr. n. 638. (2) Il Corner elenca Un monasteriuni S. Sabbile abbalis de Savatianì > (F. Coknelius, Creta cit., I, 222), che non sapremmo se identificare con questo o col precedente. (3) Dell’abbazia di Fraschià, non lungi dalla rupe ove sorse la fortezza del Paleocastro, è già ricordo del resto nei secoli XV e XVI (S. Feyhabknd, Reisz-bttch des heiligen Lands, Franekfort, 1548, pag. 37 ; V, A. S. : Senato Mar, XVIII, 64*). (*) V. A. S.: Archivio del Duca: senza marca. (fl) Collez. fotogr. n. 636.