4 I. — GENERAJLITÀ butifonni, assai caratteristici, detti doline o foibe. Dai piani sovrastanti al Quieto ed alla Foiba di Pisino il suolo declina lentamente, quasi a spalto, verso la costa meridionale, ed un’altra e più sensibile inclinazione appalesasi trasversalmente dalla più elevata linea mediana Pisino-Pola, rispettivamente verso le coste occidentale ed orientale. I valloni del Quieto (bassa valle), del Leme e dell’Arsa, questi ultimi incisi tra verticali pareti di roccia, vi tracciano solchi profondi 150-200ra, e dividono la zona in altrettanti piani inclinati di varia ampiezza. L’acqua vi scarseggia assolutamente, il suolo fertile e ben coltivato ove più spesso è lo strato siderolitico, qua e là biancheggia per affioramenti di roccia, specialmente vasto quello fra Cliersano, Albona e Fianona, detto la grisa eli Santa Domenica. Estese macchie, nelle quali predominano la quercia ed il carpino, rivestono le pendici di quelle ondulazioni. Condizioni meteorologiche. — Il clima dell’Istria, generalmente mite, varia però sensibilmente a seconda della postura delle varie sue regioni. I paesi alla costa hanno un inverno piuttosto mite ed un estate meno caldo per la vicinanza del mare e per le grandi sinuosità del lido; mentre invece i distretti sul Carso soffrono grande freddo d’inverno, e molto caldo d’estate per la forte irradiazione di un suolo quasi spoglio di alberi. In quest’ultima regione il passaggio dal caldo al freddo e viceversa è molto spesso improvviso, dipendendo dal predominio dei venti ; cosicché talora, anche nell’estate, nello spazio di 12 ore il termometro segna una differenza di 6-8° e perfino 12-] 4 R. Qui la più alta temperatura è di 4- 26°-29° R., la più bassa non scende quasi mai oltre al — 8® R. Alla costa invece, le differenze sono meno notabili : in estate la